Passa al Consiglio Onu la condanna per gli insediamenti di Israele: gli Usa non pongono il veto

di Enrico Oliari –

Ha solo un valore di raccomandazione, ma pesa come un macigno su Israele la risoluzione de Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che condanna la costruzione di insediamenti israeliani in Cisgiordania e a Gerusalemme Est: a voler guardare si è trattato di una risoluzione come le tante che sono state portate al Palazzi di Vetro negli anni, ma la novità è rappresentata dalla storica decisione degli Stati Uniti di non porre il veto, com’è sempre stato, bensì di astenersi, permettendo alla risoluzione di passare con 14 voti a favore e nessuno contro.
L’ambasciatrice Usa all’Onu, Samantha Power, ha spiegato che si è trattato di un’”Astensione per difendere la soluzione dei due Stati”, e che “per quasi cinque decenni gli Stati Uniti hanno inviato sia privatamente che pubblicamente il messaggio che le colonie devono cessare di esistere”, dal momento che “Non si può simultaneamente difendere l’espansione degli insediamenti e difendere la soluzione praticabile dei due popoli, due Stati per arrivare alla fine del conflitto. Si doveva fare una scelta tra colonie e separazione”.
Uno schiaffo per Israele, che ancora oggi continua a costruire palazzi e villaggi sui territori palestinesi con l’esproprio o il sequestro dei terreni, o semplicemente arrivando con i bulldozer e gettando le fondamenta.
Per il rappresentante di Israele all’Onu, Danny Danon, si è trattato di una risoluzione “scandalosa”, “vergognosa”, e “Ne’ il Consiglio di sicurezza dell’Onu ne’ l’Unesco possono spezzare il legame fra il popolo di Israele e la terra di Israele”. “Ci si aspettava – ha insistito – che il maggiore alleato agisse in linea con i valori che condividiamo e che mettesse il veto su una scandalosa risoluzione. Non ho dubbi sul fatto che la nuova amministrazione americana e il nuovo segretario generale dell’Onu apriranno una nuova era in termini di relazioni dell’Onu con Israele”.
Da parte sua Donald Trump ha twittato che “Le cose cambieranno quando sarò in carica”.
In tutti i modi Israele e le lobby sioniste come l’Aipac hanno fatto pressioni per ostacolare il passaggio della risoluzione, ma l’amministrazione Obama ha voluto dare un ultimo segnale della propria politica di sostegno alla soluzione dei “Due popoli, due Stati”, una linea che l’ha posta contro il blocco d ferro rappresentato da Benjamin Netanyahu e dal suo governo. Il ministro per le Infrastrutture Pubbliche e l’Energia ed esponente di punta del Likud, Yuval Steinitz, ha dichiarato che “Gli Stati Uniti hanno abbandonato Israele, il loro unico alleato in Medio Oriente”.
E se il premier Benyamin Netanyahu ha già annunciato che non rispetterà la risoluzione ed ha convocato per consultazioni gli ambasciatori in Senegal e Nuova Zelanda (paesi promotori della risoluzione Onu), dalle parti dell’Autorità nazionale palestinese si festeggia.
Nabil Abu Rudeina, portavoce dell’Autorità ha parlato di una “storica risoluzione” e di “un importante sostegno alla soluzione dei due Stati”.

Sono membri del Consiglio di sicurezza Onu:
– permanenti, Cina, Usa, Russia, Francia, Gran Bretagna;
– per il biennio 2015 e 2016: Angola , Malesia, Nuova Zelanda, Spagna, Venezuela;
– per il biennio 2016 e 2017: Egitto, Giappone, Senegal, Ucraina, Uruguay;