Rep. Ceca. Vincono euroscetticismo, xenofobia e populismo. Stracciate le sinistre

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Vincono euroscetticismo, populismo e xenofobia nella Repubblica Ceca, dove il miliardario Andrej Babis, già accusato di frode quando era al dicastero delle Finanze, sarà con tutta probabilità premier. Con il suo partito Ano 2011 (Alleanza cittadini scontenti) ha preso infatti il 29,64% delle preferenze, 11 punti in più rispetto al 2013, aggiudicandosi 78 seggi su 200. Babi tra l’altro controlla diversi giornali del paese essendone proprietario, e con lui c’è il presidente della Repubblica Milos Zeman, che ha annunciato in passato di volerlo premier “anche se fosse stato in carcere”.
Difficilmente tuttavia Babi potrà allearsi con i secondi arrivati, la destra euroscettica del Partito Democratico Civico (Ods, 11,3%, 25 seggi), poiché il leader Petr Fiala ha già detto di non volerne sapere. I Pirati sono arrivati terzi con il 10,79%, 22 seggi), seguiti da un’altra formazione xenofobica ed euroscettica, il Partito della Libertà e della Democrazia (10,64%) dell’imprenditore ceco-nipponico Tomio Okamure.
Sconfitta totale per le sinistre: quinti i Comunisti non riformati ed euroscettici (Kscm), che hanno preso il 7,76% (15 seggi); per i sesti, i Socialdemocratici (Csssd) del premier Bohuslav Sobotka (Babis era ministro del suo governo), è stata una batosta, avendo preso il 7,27% (15 seggi). A superare lo sbarramento del 5% vi sono stati inoltre i Cristianodemicratici (Kdu-Csl, 5,8%, 10 seggi), i conservatori del Top09 (5,31%, 7 seggi) e il Movimento sindaci e indipendenti Stan (5,18%, 6 seggi). L’affluenza alle urne è stata del 60,84%.