Roma punta su Tbilisi: condizioni giuste per investire in Georgia

Askanews –

Riforme economiche ambiziose, trasparenza, bassa tassazione, quadro giuridico molto favorevole e “una crescita stabile del Pil oltre il 3% negli ultimi cinque anni”: per le imprese italiane ci sono “le condizioni giuste” per investire in Georgia. E il Business Forum Italia-Georgia, ospitato oggi alla Farnesina, si propone come una piattaforma di lancio per rafforzare la “cooperazione industriale” e “dare una spinta più forte rispetto al passato all’interscambio commerciale”. Il ministro degli Esteri Angelino Alfano e il premier georgiano Giorgi Kvirikashvili, che hanno aperto i lavori alla Farnesina, sono concordi: “In Georgia, l’Italia può investire e produrre, esportare macchinari e materiali, partecipare a gare”. Insomma è possibile fare “un salto di qualità” nella cooperazione tra i due Paesi “in tanti settori”, ha sottolineato Alfano, citando in particolare “turismo, infrastrutture e manifatturiero”, ambiti in cui “la Georgia sta impostando la sua crescita” e “in cui le imprese italiane possono offrire un contributo unico di know-how, innovazione e qualità”. Nel 2016 l’Italia era “il decimo partner commerciale con 235 milioni di interscambio e 72 milioni di investimenti diretti in Georgia, con un incremento del 23% rispetto all’anno precedente”, ha ricordato da parte sua Kvirikashvili. “Si può fare di meglio”, ha insistito il premier, ricordando il clima favorevole creato da “un’imposizione fiscale molto bassa”. Intanto oggi, davanti ai rappresentanti di circa 200 imprese italiane e 60 georgiane, e alla presenza di una nutrita delegazione istituzionale e imprenditoriale georgiana di alto livello, sono state firmate due intese bilaterali, rispettivamente tra Unioncamere e Camera di Commercio e Industria georgiana, e tra Sace e Jsc Partnership Found della Georgia. L’obiettivo, ha detto Alfano, è “crescere”, anzi “crescere insieme”, perché “se ci sarà una crescita comune, sarà più forte e duratura”.