Russia. Cedu condanna Mosca per gestione crisi Beslan. Peskov, ‘accuse inaccettabili’

di Notizie Geopolitiche – 

È stata dura, come ci si aspettava, la reazione di Mosca alla sentenza odierna con cui la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo condanna la Russia a pagare una multa di 3 milioni di euro per “non aver adottato misure adeguate per evitare l’attacco alla scuola di Beslan” e per non aver cercato di ridurre al minimo le vittime tra gli ostaggi.
Il Cremlino, tramite il portavoce del presidente Putin, Dmitry Peskov, ha infatti definito “inaccettabili” le ragioni riportate nella sentenza riguardante l’attentato avvenuto nel 2004 alla scuola Numero 1 di Beslan, cittadina della regione caucasica dell’Ossezia del Nord, durante il quale un commando di 32 terroristi islamici e separatisti ceceni, il giorno di apertura dell’anno scolastico (1 settembre), occupò la struttura e prese in ostaggio per tre giorni oltre 1.200 persone tra studenti, genitori e parenti che partecipavano alla tradizionale cerimonia.
Il terzo giorno le forze speciali russe fecero irruzione nell’edificio, utilizzando il gas nervino a formula segreta già impiegato durante l’assalto al teatro Dubrovka nell’ottobre del 2002: l’assalto portò alla neutralizzazione di tutti i terroristi ma causò anche il decesso di oltre 300 persone, tra le quali 186 minorenni.
Alla solidarietà internazionale si unirono quindi le pesanti critiche nei confronti dei metodi utilizzati dal governo russo, il quale punterebbe più ad eliminare i terroristi e dare una prova di forza che a salvare le vite degli ostaggi; diversa però oggi è stata l’opinione espressa da Peskov, il quale ha dichiarato: “Per un paese che è stato attaccato diverse volte dai terroristi tali formulazioni sono assolutamente inaccettabili”.