Russia. Contromisure: espulsi 23 diplomatici britannici

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Dopo che la Gran Bretagna ha espulso 23 diplomatici russi a seguito dell’affaire Sergey Skipral, l’ex ufficiale del Gru (servizi segreti miliari) trovato il 6 marzo in gravi condizioni a Salisbury dopo essere stato avvelenato con la figlia Yulia col gas nervino, Mosca ha convocato l’ambasciatore Laurie Bristow per comunicare la contromisura dell’espulsione di altrettanti diplomatici britannici. Questi verranno dichiarati “persone non grate”, ma verranno anche chiusa l’attività del British Council in Russia e ritirata l’autorizzazione ad aprire un consolato britannico a San Pietroburgo.
Un’azione “attesa”, come si legge in un comunicato del ministero degli Esteri britannico, il quale prosegue indicando che “La risposta russa non cambia i fatti in questione, il tentato omicidio di due persone sul suolo britannico, per il quale non vi è conclusione diversa della colpevolezza dello Stato russo”.
Potrebbe lasciare uno spiraglio ad una futura de-escalation il fatto che le autorità russe hanno provveduto all’espulsione di un egual numero di diplomatici e non un numero superiore, come si usava ai tempi della Guerra Fredda.
Tra l’altro vi sono sospetti anche per l’uccisione dell’uomo d’affari russo Nikolai Glushkov, il cui corpo è stato ritrovato una settimana dopo il tentato omicidio di Skipral nella sua abitazione londinese di New Malden. Al momento non vi sarebbe alcun legame fra i due casi, ma gli inquirenti vogliono vederci chiaro: Glushkov è stato direttore dell’Aeroflot e nel 1999 venne condannato a 5 anni di carcere per riciclaggio e frode.