Russia. La Corte costituzionale “boccia” Navaly, ‘incandidabile’

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Dopo la commissione elettorale, che si è pronunciata a fine dicembre con un rifiuto, oggi la Corte costituzionale russa ha rigettato il ricorso del noto blogger ed oppositore Alexei Navalny, il quale non potrà così prendere parte alle presidenziali che si svolgeranno il 18 marzo dell’anno prossimo, dove peraltro viene già dato vincitore Vladimir Putin.
A pesare su Navalny è la condanna subita nell’ottobre 2013 a 5 anni di colonia penale, pena poi sospesa. Allora il tribunale di Kirov aveva ritenuto colpevole Navalny di appropriazione indebita, nella fattispecie di furto di legname, reato commesso in concorso con l’imprenditore Pyotr Ofitserov. La sentenza era stata tuttavia da subito bollata quantomeno come controversa, ma oggi la Corte costituzionale ha confermato la decisione della commissione elettorale ritenendo corretta l’incandidabilità di Navalny in quanto “Ineleggibile per problemi con la giustizia”.
Navalny tra l’altro è stato in più occasioni arrestato per aver provocato proteste e disordini in diverse città della Russia, ed anche nell’ottobre scorso i manifestanti erano scesi in piazza a Tver, Mosca, Stavropol, Smolensk, Tula, Samara, Krasnodar e San Pietroburgo (271 arresti) per chiedere che il loro leader potesse essere candidato alle presidenziali.
A seguito della decisione della commissione elettorale, Navalny aveva invocato uno “sciopero degli elettori” e aveva chiesto di boicottare il voto, “Non riconosceremo il risultato di queste elezioni”.