Russia. Manifestanti in piazza per chiedere la riapertura di Telegram

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Alcune migliaia di manifestanti sono scesi oggi in strada a Mosca per protestare contro la chiusura di Telegram decisa nelle scorse settimane dal tribunale del distretto di Tagansky in quanto l’azienda di proprietà di Pavel Durov si era rifiutata di consegnare ai servizi segreti i codici di decripazione delle chat, cosa per cui lo stesso magnate è stato multato al pagamento di 800mila rubli.
D’altro canto i terroristi di alcuni attacchi avvenuti sul territorio russo, come quello alla metropolitana di San Pietroburgo del 3 aprile dello scorso anno (13 morti), si erano coordinati attraverso Telegram, ma per Durov, che proprio sulla criptazione delle chat ha fatto il punto di forza di Telegram, “la privacy non è in vendita e i diritti umani non possono essere compromessi dalla paura e dall’avidità”.
Tra i manifestanti di “Internet libero” si sono inseriti anche quelli di altre sigle, per cui la polizia ha provveduto a fermare “circa 25-30 attivisti del Fronte di Sinistra, anarchici e rappresentanti di altre organizzazioni” in quanto hanno “scandito slogan politici non in sintonia con l’oggetto dichiarato della manifestazione”.