Sfide ed obiettivi per aiutare le autorità locali a costruire il futuro in Libia. Ne parliamo con Sultan Hajiyev, direttore Paese UNDP Libya

a cura di Vanessa Tomassini –

Il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, United Nations Development Programme (UNDP), è un’organizzazione internazionale che promuove il cambiamento e collega i paesi alla conoscenza, all’esperienza e alle risorse, per aiutare le persone a costruire una vita migliore. UNDP è presente in 170 paesi e territori, con i quali cerca di trovare soluzioni alle sfide di sviluppo globali e nazionali. Il programma è attivo in Libia dal 1976 e nel corso degli anni l’organizzazione ha riallineato spesso il suo sostegno per soddisfare le priorità emergenti nel paese. Abbiamo incontrato Sultan Hajiyev, Direttore Paese UNDP Libia, il quale ci spiega quali sono le principali sfide, obiettivi e risultati, soffermandoci in particolare sulla situazione del Sud della Libia, dove molti progressi sono stati raggiunti e tanto resta ancora da fare.

– “Rafforzamento delle capacità locali per la resilienza e il recupero”. Mi aiuta a presentare questo progetto?
Certamente, è un piacere per me. È una delle UNDP flagship program, si tratta di un’iniziativa triennale finanziata dall’Unione europea e attuata dall’UNDP, il cui obiettivo è quello di sostenere le autorità locali in Libia in modo che possano rispondere alle numerose sfide di conflitto e di mobilità umana che stanno affrontando. Lo stiamo facendo aiutando le autorità locali a migliorare l’accesso delle persone ai servizi essenziali, alle opportunità di lavoro e di sostentamento, nonché a migliorare la situazione di sicurezza. Questo progetto riguarda anche comunità chiave sulle rotte migratorie, da Sebha e Murzuq, a Kufra e Sabratha, ma anche Bengasi e Tripoli. Oltre alla Comunità Europea anche la Repubblica di Corea contribuisce anche al progetto, contributo utilizzato per migliorare l’erogazione dei servizi in Agedabiya, nella Libia orientale. Al fine di migliorare le capacità locali per la fornitura di servizi, l’UNDP sta riabilitando le infrastrutture chiave in questi comuni e fornendo attrezzature. Il progetto ha già consegnato ambulanze di unità di terapia intensiva (ICU) a Murzuq, Ajdabiya e AlKufra. È importante menzionare che i membri della comunità sono quelli che identificano i bisogni della città. Organizziamo incontri di consultazione, dove sono le stesse comunità locali che ci segnalano di cosa hanno bisogno e decidono come possiamo aiutare. In secondo luogo, sosteniamo le autorità locali per migliorare la stabilità e la sicurezza locali. Abbiamo avviato il processo per trasformare la stazione di polizia Hai Al-Andalus in un modello, che includerà la formazione di funzionari dell’immigrazione e il personale delle istituzioni dello stato di diritto. Per sostenere la ripresa economica locale, stiamo individuando aree di potenziale crescita economica e sosteniamo strategie di ripresa che contribuiranno a stabilizzare la generazione di reddito, l’occupazione di emergenza e il reinserimento di migranti, sfollati interni e rimpatriati; così come cerchiamo di creare posti di lavoro sostenibili e dignitosi. L’UNDP ha raggiunto delle partnership con organizzazioni locali, una di queste che vorrei evidenziare è quella con Tatweer Research, per investire nello sviluppo di un ecosistema imprenditoriale in Libia. Tatweer Research sta identificando e supportando strategie di ripresa economica che creeranno posti di lavoro sostenibili al di fuori del settore pubblico, in particolare per i giovani. Insieme a Tatweer, abbiamo recentemente lanciato Tatweer Entrepreneurship Campus, un programma progettato per aumentare le opportunità di talento imprenditoriale in Libia, mira a prendere 30 start-up attraverso questo programma e ad ispirare altre 60 start-up nei prossimi tre anni. Questo primo campus si trova a Bengasi ma pensiamo di replicarlo in altre parti della Libia”.

– Lei accennava al rafforzamento della stabilità e della sicurezza locali. Come intendete farlo?
Il nostro approccio è che se viene fornita un’erogazione di servizi essenziali, con maggiori opportunità di reddito e sostentamento per i più vulnerabili, con rafforzate capacità per le autorità locali e le istituzioni dello stato di diritto, i gruppi di popolazione come le comunità ospitanti, compresi gli sfollati interni e i rimpatriati, così come i migranti e i rifugiati, possono efficacemente affrontare e mitigare i rischi della migrazione irregolare ed essere un forte motore degli sforzi per la resilienza e lo sviluppo. Con un supporto adeguato, i comuni in Libia possono pianificare, condurre e coordinare meglio gli sforzi per ottenere progressi laddove le persone ne hanno più bisogno come servizi, coesione sociale e sicurezza, mezzi di sussistenza economici. L’UNDP sta intraprendendo progetti in diversi luoghi per contribuire a stabilizzare e promuovere la resilienza e infondere fiducia e senso di sicurezza tra le comunità, e tra le comunità e il governo. A Sebha, per esempio, l’UNDP sta lavorando a livello nazionale e comunale per aiutare a ripristinare e migliorare i servizi pubblici; migliorare l’efficacia e la portata delle istituzioni, espandere l’impegno della comunità per monitorare e ridurre i conflitti e rafforzare la coesione sociale, aumentando anche le opportunità economiche. I progetti di risanamento delle infrastrutture sociali e pubbliche, se affrontati in modo completo, possono aiutare i cittadini interessati a riunirsi per ricostruire le loro comunità, rafforzare le partnership con le autorità locali, riflettere le proprie priorità in una più ampia ripresa e pianificazione dello sviluppo, oltre ad acquisire nuove conoscenze e competenze che consentano loro di allargare le loro opportunità e scelte. La riabilitazione delle infrastrutture comunitarie è un importante punto di ingresso per mobilitare le comunità attorno a iniziative che aiutano a ripristinare l’accesso ai mercati e ai servizi essenziali per l’intera comunità. Il sistema giudiziario libico è stato danneggiato negli ultimi anni, con sempre più persone che si affidano a sistemi inufficiali di giustizia e sicurezza. Tuttavia, gli studi indicano che i libici bramano il ripristino dello stato in un sistema giudiziario indipendente. Il progetto lavora con istituzioni dello stato di diritto, compresa la polizia, per gestire l’impatto della migrazione irregolare, proteggere i diritti dei migranti e introdurre deterrenti contro gli abusi di diritti. Attualmente è in corso una ricerca a Tripoli, Bengasi e Sebha e, sulla base dei punti di ingresso identificati, verrà pianificato il supporto effettivo”.

– Sappiamo che l’UNDP Libia sta lavorando duramente su Sebha, nel Fezzan. Quali risultati sono stati raggiunti e su quali progetti state lavorando?
L’UNDP sta lavorando a Sebha attraverso due progetti: il Rafforzamento delle capacità locali per il progetto di recupero e resilienza, a cui abbiamo già accennato ed il Fondo di Stabilizzazione per la Libia, attuato dall’UNDP in coordinamento con il governo della Libia e con il sostegno di Germania, Stati Uniti d’America, Europa Unione, Regno Unito, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Francia, Repubblica di Corea, Danimarca, Giappone, Canada e Svizzera. Lo Strumento di Stabilizzazione, o Stabilization Facility for Libya (SFL), conta 15 progetti per riabilitare le infrastrutture e aiutare a ripristinare i servizi di base a Sebha. Il lavoro svolto ha già riabilitato due laboratori di lingua inglese e i dormitori maschili della Sebha University. I lavori di riabilitazione sono stati completati presso il Centro medico di Sebha e l’SFL ha fornito all’ospedale due congelatori mortuari che sono ora in fase di installazione e il personale viene addestrato al suo utilizzo. Inoltre, mi permetta di ricordare che quattro scuole saranno riabilitate non appena le condizioni di sicurezza lo permetteranno. Lo Strumento di Stabilizzazione sta anche procurando un totale di 30 generatori per le stazioni di pompaggio dell’acqua di Sebha, inoltre abbiamo collaborato con le organizzazioni internazionali e locali per aiutare la comunità di Sebha a condurre analisi dei conflitti, monitoraggio dei conflitti e mediazione. Nell’ambito del progetto Resilience and Recovery finanziato dall’UE, stiamo lavorando alla riabilitazione della clinica Sebha Al-Ghurda, che è una delle cliniche più importanti che forniscono servizi non solo ai cittadini di Sebha, ma anche ai villaggi vicini. Il complesso clinico non è stato completamente funzionante dal 2014 a causa del conflitto armato e della sua sovversione. Come dichiarato dal responsabile, si prevede che oltre 8.000 persone al mese, quindi 96.000 all’anno, beneficeranno della clinica riabilitata. I lavori sono già iniziati e prevediamo che entro metà ottobre si aprirà la clinica rinnovata. Tra le altre priorità attualmente sotto la revisione del nostro team di ingegneri c’è la riabilitazione di un parco, visto che non ce n’è neanche uno in città, e soprattutto di Jamal Abdel Nasser Street, che è un’arteria vitale del comune di Sabha, che collega gli ingressi della città Nord, Sud ed Est ai comuni limitrofi Brak el Shati, Obari, Murzuq”.

– Recentemente abbiamo parlato con il capo del consiglio locale di Mahdia, a Sebha, che ci ha parlato del problema delle fogne e delle acque reflue. Conosce questo problema? Se sì, che cosa avete fatto o cosa state facendo per risolverlo?
In effetti, l’alluvione delle acque reflue è uno dei problemi più critici affrontati dalla città, come evidenziato dal nostro impegno iniziale con il comune di Sebha e confermato dalle consultazioni municipali svolte dai partner di Stabilization Facility for Libya, Peaceful Change Initiative. Considerando il budget disponibile per Sebha, che è di circa 2 milioni di dollari, è stato concordato congiuntamente di guardare in modo strategico e dedicare circa metà delle risorse per risolvere i problemi affrontati dalla società delle acque e dei liquami per un lungo periodo, per cercare soluzioni a lungo termine che non si ripropongano dopo un certo lasso di tempo. Pertanto, il progetto di recupero e resilienza riabiliterà la condotta di scarico, collegando la stazione principale del quartiere di Mahdia e gli impianti di trattamento, la condotta di scarico è obsoleta e non può far fronte a un aumento dei liquami, quindi è una delle cause principali dell’inondazione che si sta verificando. Prevediamo che oltre 230.000 persone beneficeranno direttamente di questo intervento. Ora senza scendere troppo nei dettagli e nei nomi tecnici, lo Stabilization Facility for Libya sta acquistando e installando due pompe per acque reflue di superficie per la stazione di trattamento principale a Sebha e 10 pompe per acque reflue sommerse per le stazioni di sollevamento in tutta Sebha. Vorremmo anche sottolineare il buon coordinamento locale tra i partner che lavorano a Sebha, tra cui altre agenzie delle Nazioni Unite e un certo numero di organizzazioni internazionali, che mantengono regolari comunicazioni con le autorità locali e con la società di gestione delle acque e del sistema fognario a Sebha”.

– Sebha è anche una delle principali tappe per i migranti che attraversano la Libia dal sud del continente verso le coste europee. Cosa sta facendo l’UNDP Libia per alleviare la loro sofferenza?
L’UNDP sta lavorando per massimizzare i benefici sullo sviluppo della migrazione e degli sfollamenti per i paesi e le persone povere e per mitigare eventuali conseguenze negative. Va detto che, mentre le agenzie umanitarie forniscono risposte a breve termine inestimabili e critiche agli scenari di sfollamento e rifugiati su larga scala, l’UNDP lavora con i paesi partner per bilanciare le risposte a breve termine per affrontare gli impatti della migrazione e del dislocamento con soluzioni di sviluppo sostenibile a lungo termine. Soluzioni di sviluppo basate sulla resilienza per migrazione e spostamento in tempi di crisi, conflitti e disastri. L’UNDP lavora con paesi e comunità colpite da crisi, conflitti e/o disastri per aiutarli a fronteggiare, ricostruire, recuperare e proteggere i guadagni di sviluppo. Armonizzando gli interventi umanitari e di sviluppo, l’UNDP aiuterà le istituzioni e le comunità colpite a sopportare gli shock e aprirà le porte a una risposta senza precedenti alle Nazioni Unite per i paesi colpiti da crisi migratorie e di sfollamento. Questo approccio crea resilienza assicurando che le comunità non solo affrontino e recuperino dalla crisi, ma migliorino le prospettive di sviluppo a lungo termine, necessarie per orientarsi verso pace e prosperità durature. Pertanto, in linea con il suddetto mandato, l’UNDP sta lavorando a livello comunale, per rafforzare le proprie capacità di includere la mobilità umana nella pianificazione dello sviluppo municipale, costruendo istituzioni adeguate; potenziando le capacità di adattamento alle sfide causate da deflussi, afflussi, transiti e rientri di rifugiati o sfollati di migranti; consentendo alle persone nelle comunità ospitanti e migranti di lavorare insieme nell’affrontare i rischi e rendere l’impatto della migrazione sicuro e umano per entrambe le comunità. Migliorare la resilienza dell’erogazione dei servizi sotto costrizione significa anche garantire che le comunità ospitanti, compresi gli sfollati interni e i rimpatriati, così come i rifugiati e i migranti nei comuni bersaglio in Libia abbiano ugualmente accesso a servizi meglio adattati alle loro esigenze specifiche”.

– Molti giovani sono frustrati dalla situazione nel Fezzan: dalla mancanza di sicurezza, dall’impossibilità di realizzare sé stessi, di studiare e trovare di un lavoro dignitoso. Cosa state facendo in questo senso?
Affrontare le esigenze dei giovani e aiutarli a trovare un lavoro dignitoso è un elemento importante della parte di ripresa economica del progetto di recupero e resilienza. La rapida rivitalizzazione economica attraverso la creazione di posti di lavoro e il ripristino dei servizi di base sono fondamentali per stabilizzare efficacemente le comunità e mantenere la pace immediatamente dopo i conflitti, facilitando così la ripresa precoce e il costante ritorno allo sviluppo sostenibile, comprese quelle aree con violenze potenziali, continue o ricorrenti. Come le dicevo, abbiamo collaborato con Tatweer Research, che sta lavorando in tutta la Libia per promuovere l’imprenditorialità e aumentare le competenze dei giovani libici nello sviluppo di IT, innovazione, business ed MSME. Prevediamo di aprire uno spazio di lavoro a Sebha, nella terza fase del progetto, a partire dalla metà del 2019. Un altro dei nostri interventi in questo senso è la recente partnership con Toyota Libia che è stata formalizzata il 12 giugno e che offrirà una formazione professionale di 3 mesi a 20 giovani qualificati, compresi gli sfollati interni, consentendo loro di avere un migliore accesso a lavori sostenibili e dignitosi. Altri programmi di formazione professionale e di sostentamento saranno lanciati dall’UNDP, poiché attualmente stiamo sviluppando una serie di iniziative nell’area”.