Siria. Aerei israeliani attaccano gli Hezbollah. L’esercito, ‘abbiamo abbattuto un caccia’

di Enrico Oliari –

Non è la prima volta che i caccia israeliani sorvolano la Siria, specialmente per colpire tutto ciò che può rappresentare una minaccia, come il sostegno agli Hezbollah libanesi: già nel gennaio 2013 la Israel Air Force aveva colpito un centro di ricerca militare nei pressi di Jamaraya a nord ovest di Damasco, ritenuto basilare per il miglioramento dell’apparato difensivo, quindi era stata la volta di un convoglio centrato mentre portava armi dalla Siria alla parte del Libano controllata dal Partito di Dio.
Azioni del genere volte a colpire mezzi ed armi provenienti dall’Iran e diretti agli Hezbollah si sono ripetute diverse volte in questi sei anni di guerra ed anche nella notte scorsa, come ha riferito la testata Ynet, aerei israeliani hanno colpito in Siria “sistemi sofisticati di combattimento” destinati agli Hezbollah.
Nei cieli siriani si è svolta una vera e propria battaglia: l’agenzia ufficiale siriana Sana ha riportato un comunicato dell’esercito secondo cui quattro velivoli “sono entrati nello spazio aereo (siriano) alle 2.40 ol. attraverso il territorio libanese, raggiungendo un obiettivo militare vicino a Palmira”. (…) “Le nostre difese aeree hanno abbattuto un velivolo, colpito un altro e costretto gli altri a fuggire”.
Il ministero della Difesa israeliano ha smentito la cosa e la ricostruzione offerta indica che verso gli aerei sono stati sparati missili Da-5, per cui da terra si è deciso di ricorrere al sistema di intercettamento anti-missile Arrow-3; frammenti dei missili sono poi caduti in territorio giordano.
Al di là che un aereo israeliano sia o meno stato abbattuto, c’è da segnalare che i siriani hanno usato missili Da-5, in realtà poco efficaci, mentre non sono ricorsi ai moderni e avanzati S-300 forniti loro dalla Russia, come neppure dalle basi russe Tartus e da Lattakia non si sono levati in volo gli S-400, che certamente non avrebbero dato scampo agli aerei israeliani: il governo di Damasco, in cambio del supporto degli Hezbollah nelle varie battaglie contro l’Isis e contro i ribelli, sta consentendo il transito delle armi provenienti dall’Iran, per cui ha voluto dare solo un segnale ad Israele, senza quindi compromettere la propria posizione ne’ con l’alleato a occidente ne’ con il vicino a sud.