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I caccia israeliani sono tornati nella notte a colpire con missili obiettivi militari in Siria, nei pressi di Damasco. Ad essere presa di mira è stata la base al-Kiswah a sud della capitale, dove secondo l’intelligence israeliana i pasdaran iraniani avevano ammassato missili probabilmente diretti agli Hezbollah libanesi.
Rami Abdel Rahman, direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani (organizzazione vicina alle opposizioni e con sede a Londra), ha riferito che nell’attacco sarebbero periti una quindicina di militari di cui 8 iraniani e 7 siriani.
Come di prassi da Tel Aviv non è arrivato nessun commento, ma il ministro dei Trasporti e dell’Intelligence Yisrael Katz ha spiegato in un’intervista al giornale on line ” Ynet” che “l’Iran ha minacciato, sia pubblicamente che attraverso messaggeri, di colpire Israele. Prendiamo tutto ciò molto sul serio. Difendiamo soldati e civili con l’intelligence e tutte le nostre capacità di individuare e prevenire gli attacchi. Oggi solo i raid possono prevenire le violenze e la guerra di domani. Gli iraniani non capiscono altro linguaggio”.
