Siria. La Battaglia dell’Eufrate

di Angelo Gambella

La fine dell’assedio di Deir Ezzor, nella Siria orientale, conseguito dall’esercito siriano sostenuto dalla Russia e dagli alleati sciiti, ha indotto anche le forze curdo-arabe della siglia Sdf a portare il proprio attacco in direzione del capoluogo regionale e dei pozzi di petrolio dell’area.
L’Isis, che ha perso la possibilità di conquistare città ed aeroporto, deve ora riorganizzarsi lungo il corso dell’Eufrate e nelle sue maggiori roccaforti di Mayadin, AbuKamal e al-Qaim; le prime due in territorio siriano e la terza in Iraq.
L’esercito siriano, prima di poter assaltare le fortificazioni dell’Isis nella parte della città da questi controllata, ha iniziato rapidamente a muoversi nella periferia di Deir Ezzor costringendo le forze Isis a ritirarsi verso l’isoletta di Saqr, a nord-ovest nel villaggio di Baghiliyah, dove ha raggiunto l’Università al-Jazeera e ancora a sud-est, dove ha liberato il villaggio di Jafra.
Ed è in questa zona che fonti indipendenti siriane rivelano come l’esercito siriano, con il decisivo supporto del genio russo, ha iniziato ad attraversare l’Eufrate con barche piuttosto che con ponti militari, nel tentativo di anticipare l’arrivo delle forze curde. Si apprende che i soldati siriani sono appoggiati sul terreno da forze speciali russe e da consiglieri militari iraniani per evitare possibili strike (per errore) da parte della coalizione a guida Usa in supporto alle milizie curde. L’esercito siriano è intenzionato a controllare il proprio territorio nazionale anche oltre il fiume e la contemporanea offensiva curda può comportare il rischio di un confronto armato tra le parti. L’operazione governativa oltre l’Eufrate sarebbe affidata alle truppe di élite Forze Tigre mentre il compito di avanzare in parallelo dal lato di Deir Ezzor spetterebbe alla Guardia Repubblicana. Una certa comprensibile riservatezza su quanto avviene, considerato l’alto rischio dell’offensiva, non consente di ottenere alcuna conferma ufficiale alle solide informazioni diffuse da più fonti giornalistiche di diversa provenienza.
Damasco ha intanto inviato con elicotteri rinforzi ad Hasaka e Qamshilie, enclavi governative nel nord-est, per prepararsi ad eventuali rappresaglie, tuttavia notizie dell’ultima ora diffuse in serata via Twitter dal giornalista Elijah Magnier indicano il raggiungimento di un accordo tra governativi e la controparte curda per l’attraversamento dell’Eufrate senza incidenti. L’esercito siriano e i suoi alleati dovrebbero dunque completare lo sbarco in sostanziale sicurezza rispetto alle forze curde seppure sotto il fuoco dell’Isis in ritirata. La corsa alle installazioni petrolifere tra esercito siriano e forze democratiche siriane dovrebbe quindi avvenire senza scontri diretti.
Intanto la Russia, a cui si deve con ogni probabilità anche quest’ultima mediazione, è sempre più presente nello scenario siriano dopo la visita di ieri a Damasco del numero uno della Difesa Sergei Shoigu a Bashar al-Assad.