Siria. La coalizione a guida Usa centra un palazzo civile, 43 i morti. Progressi a Mosul, in Iraq

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I media filogovernativi siriani hanno reso noto che in un raid di aerei della coalizione a guida Usa su Raqqa sono rimasti uccisi almeno 43 civili, in maggior parte donne e bambini. Ad essere centrato sarebbe stato un edificio adibito ad abitazioni di quella che fino a poco fa era la capitale dello Stato Islamico in Siria, poi trasferita a Mayadin con l’incalzare degli avversari.
Gli Usa non hanno commentato la cosa, ma ieri il Pentagono ha ammesso che in due mesi, cioè tra marzo e aprile, le vittime civili (o meglio, “collaterali”) dell’operazione Inherent Resolve sono state 332, in Siria e in Iraq, 484 da quando ha preso il via l’iniziativa contro l’Isis nell’agosto 2014, segno di un vistoso incremento dovuto a errori di valutazione.
Dal fronte iracheno la tv curda Rudaw ha riportato, citando un esponente dell’antiterrorismo iracheno, che “nelle ultime 24 ore l’Isis ha perso 120 dei suoi combattenti durante i combattimenti nel quartiere al Sehha nella parte occidentale di Mosul”, parte della città che ancora resiste all’avanzata dell’esercito, e che “Le forze dell’antiterrorismo aspettano di congiungersi con le forze di Risposta Rapida e dell’esercito nella parte settentrionale per stringere l’assedio attorno alla vecchia cittadella”.
Il portavoce dell’esercito, generale Sabah al-Numan, ha spiegato che una volta ripresa Sehha, “rimarranno solo i quartieri al Shafa, al Zanjili e parti della vecchia cittadella” ancora nelle mani dell’Isis.