Siria. La Turchia vuole invadere il Rojava

di Shorsh Surme – 

Va sempre peggio sia dal punto di vista economico che da quello politico la Turchia del sultano – presidente Recep Tayyip Erdogan, il quale con la scusa dello stato di emergenza ha imprigionato migliaia di dissidenti politici e annientando i media indipendenti. Nonostante ciò Erdogan ha preso a minacciare un altro paese, la Siria, nazione che gode di una propria sovranità al di là di chi la governi.
Infatti ieri il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha dichiarato che Ankara è in attesa di una risposta da parte dalla Russia per poter bombardare la città di Afrin (Efrin), che è diventata il vero obiettivo della Turchia in quanto considerata una sorta di capitale del Rojawa (Kurdistan siriano). I militari russi, presenti in qualità di osservatori, hanno già provveduto a lasciare il centro urbano, ma già nel giugno scorso avevano affermato che la Turchia sarebbe stata in procinto di “invadere” la Siria, sottolineando nei loto comunicati più volte il termine “invadere”.
La Turchia, che è membro della Nato e del Consiglio d’Europa, sta invadendo la Siria senza alcun motivo, se non quello di massacrare la popolazione curda e di impedire la formazione di uno stato curdo all’interno della Siria; questo per quanto appaia evidente che se la Siria consentisse a una parte del sua territorio di diventare uno stato curdo, ciò non dovrebbe comunque riguardare le autorità di Ankara.
Qualsiasi attacco dell’esercito turco al territorio del Kurdistan della Siria è una violazione del diritto internazionale, lo stesso per il quale nel 1990 si misero insieme più di 33 paesi dell’occidente nella lotta contro Saddam Hussein per l’occupazione del Kuwait… . Lo stesso occidente che invece ora tace: dove è il consiglio d’Europa? Nell’aprile scorso aveva approvato con 113 voti a favore l’avvio di un processo di monitoraggio della situazione dei diritti civili in Turchia (cosa che poi non è stata fatta).