Siria. L’esercito assalta Mayadin, capitale de facto dello stato islamico

di Angelo Gambella

All’inizio dell’attacco a Raqqa da aprte dell’alleanza curdo-araba Sdf, appoggiata dalla coalizione a guida Usa e tuttora in corso, l’amministrazione dello stato islamico si è trasferita lungo la valle dell’Eufrate, in provincia di Deir Ezzor.
Il luogo scelto è stato identificato in Mayadin, città sul fiume collocata tra Deir Ezzor e il centro di frontiera Abu Kamal.
L’esercito siriano, dopo aver rotto l’assedio di Deir Ezzor e nonostante un pesante contrattacco Isis lungo l’autostrada Sukna-Deir Ezzor. ha sferrato un attacco verso sud lungo la strada per Mayadin.
L’offensiva, guidata dalle note truppe di élite denominate Forze Tigre, si è rivelata una vera e propria Blitzkrieg con il determinante contributo russo.
L’aviazione russa infatti, unitamente agli effetti devastanti di 10 missili Kalibr lanciati da sottomarini operanti nel Mediterraneo, ha aperto la strada ai governativi per raggiungere l’ingresso occidentale di Mayadin.
Dopo aver liberato l’area del mercato, la panetteria automatica e i granai nonché il castello arabo, è iniziato l’assalto al centro abitato.
Le forze di élite sono entrate da occidente sorprendendo i miliziani costretti ad arroccarsi nella parte orientale dell’area urbana.
Al momento i militari siriani hanno liberato metà della città trovandovi pochi civili. È ragionevole attendersi un combattimento più violento e rischioso nella restante parte della città.
Con un preciso strike aereo, comunica la Difesa russa, è stato centrato un convoglio di miliziani in trasferimento tra Mayadin ed Abu Kamal, con molti uccisi. Nel frattempo le forze armate siriane sono entrate nell’aeroporto cittadino.