di Francesco Cirillo –
Lo strike compiuto nella notte da Washington sulla base siriana di al-Shayrat rappresenta un duro colpo per l’apparato militare di Damasco, in quanto riveste un ruolo strategico importante ed è stata ampliata dai russi nel dicembre del 2015. Può oggi ospitare fino a 40 cacciabombardieri e prima del raid statunitense erano presenti avieri e ufficiali russi, e in modo non ufficiale iraniani. Tra le sue strutture vi sono importanti depositi di carburante e secondo fonti del Pentagono depositi di armi chimiche .
Situata a 20 chilometri da Homs è al crocevia delle vie che collegano Palmira e le zone a nord, sud, ovest e est; per la sua posizione i caccia siriani possono attaccare ogni zona del conflitto. Dopo il bombardamento le autorità siriane hanno comunicato che gli aerei lì presenti erano stati preventivamente spostati altrove.
La base svolge un ruolo decisivo nelle operazioni militari per il supporto delle operazioni di terra, insieme alla T4, anche sul fronte orientale e sul quello di Palmira contro l’Isis.
Essendo stata danneggiata, la base non è al momento servibile, ma le foprze siriane possono continuare a contare sulle basi di Dumayr, Seen e Hama.
