Skipral: contromisure della Russia, espulsi 150 diplomatici occidentali, 60 dei quali Usa

di Enrico Oliari –

Sono oltre 150 i diplomatici occidentali espulsi dalla Russia quale contromisura alle iniziative dei paesi dell’Unione Europea e degli Usa di allontanare dipendenti di consolati e ambasciate, in realtà spesso spie. L’iniziativa degli occidentali era avvenuta pochi giorni fa su pressioni della Gran Bretagna per il caso Skipral, l’ex spia russa e ufficiale del Gru (servizi segreti militari) trovato il 4 marzo in gravi condizioni riverso su una panchina con la figlia a Salisbury, in Gran Bretagna, dopo essere stati entrambi avvelenati col gas nervino.
Da subito per la premier Theresa May non vi erano stati dubbi circa la responsabilità diretta di Mosca nel tentato omicidio, anche per la similitudine del caso con quello di Aleksandar Litvinenko, l’ex spia russa uccisa a Londra 12 anni fa con del plutonio 210 disciolto nel tè. May, nonostante il respingimento di ogni addebito da parte russa e nonostante non avesse fornito alcuna prova circa il coinvolgimento di apparati russi, aveva provveduto all’espulsione di 23 diplomatici russi indicati come agenti d’intelligence, all’interruzione dei contatti ad alto livello e alla non partecipazione ai mondiali di quest’anno da parte di esponenti della casa reale e del governo. Da lì a poco il Consiglio europeo aveva richiesto all’Alto Rappresentante per la politica estera Federica Mogherini di richiamare il capo delegazione dell’Ue nella Federazione Russa per consultazioni a Bruxelles”, nella fattispecie l’ambasciatore tedesco Markus Ederer, ed i vari paesi avevano provveduto all’espulsione di diplomatici, due l’Italia, una sessantina gli Usa.
Ad annunciare l’allontanamento in egual misura dei diplomatici occidentali dal territorio russo è stato il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, e per gli Usa in particolare ha confermato il numero di 60 diplomatici che dovranno lasciare il paese ma anche la chiusura, o meglio, la non apertura che era stata programmata del consolato statunitense a San Pietroburgo. La Casa Bianca aveva diposto la chiusura de consolato russo di Seattle.
I diplomatici Usa che dovranno rientrare in patria sono soprattutto dipendenti della rappresentanza diplomatica di Mosca, mentre due sono impiegati del consolato di Yekaterinburg. Saranno due i dipendenti dell’ambasciata italiana che verranno messi alle porte, come due erano quelli russi espulsi dall’Italia, e la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha detto ad AskaNews che “Purtroppo è stato possibile ingannare anche l’Italia”. Zaharova ha inoltre fatto notare che La “solidarietà non è ricevere pressioni”, ed ha definito “irresponsabile “ il comportamento della Gran Bretagna.
Intanto Mosca continua a chiamarsi fuori e a respingere ogni addebito sul caso Skipral, e già nei giorni scorsi sono state definite “isteriche”, “folli”, “uno spettacolo circense” le accuse e le misure messe in piedi dal governo May.
Le contromisure annunciate da Lavrov sono comune simmetriche, segno della volontà di lasciare aperta la porta ad un’auspicabile escalation, ed anche oggi il ministro, pur lamentando che da Londra non è arrivata ancora alcuna documentazione sul caso Skipral, ha fatto sapere la volontà della Russia a collaborare per arrivare alla verità.
Sta invece meglio la figlia di Skipral, la 33enne Yulia, rimasta avvelenata insieme al padre: gli inquirenti contano di poterla presto interrogare per avere informazioni su quanto accaduto.