Somalia. 31 morti il bilancio dell’attacco al-Shabaab ad un ristorante di Mogadiscio

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E’ di 31 morti il bilancio dell’ennesimo attentato degli al-Shabaab somali, gruppo prima di al-Qaeda ed oggi affiliato all’Isis, presso un ristorante di Mogadiscio.
Come ha spiegato il capitano della polizia Mohamed Hussein, la dinamica ha visto i terroristi entrare nel locale e sparare all’impazzata, uccidendo i clienti sparando anche a bruciapelo. Si sono quindi barricati al primo piano del locale, ma al mattino le forze di sicurezza sono penetrare ed hanno ucciso tutti e gli uomini del commando . I feriti sono circa una quarantina.
Hotel e ristoranti sono tra gli obiettivi degli attacchi degli al-Shabaab: il 27 gennaio hanno preso di mira l’hotel Dayah della capitale, che normalmente ospita diplomatici, funzionari governativi e parlamentari (15 morti; il 26 agosto 2016 era stato attaccato al Banadir Beach un ristorante (10 morti), il 25 giungo l’hotel Nasa-Hablod (15 morti), il 1 giugno l’hotel Ambassador (15 morti), il 2 gennaio il The Village (2 morti); il 3 novembre 2015 era stato colpito l’hotel Sahafi (13 morti) , il 26 luglio dello stesso anno il Jazeera Palace (13 morti), il 10 luglio gli hotel Wehliya e Sayidka (10 morti), il 28 marzo del 2015 l’hotel La Mecca, in cui è rimasto ucciso l’ambasciatore all’Onu con altre 15 persone.
Gli al-Shabaab somali hanno controllato fino a non molto fa buona parte della Somalia centromeridionale per poi essere spinti sempre più a sud dalle forze dell’Amisom, missione formata da Burundi, Etiopia, Gibuti, Ghana, Sierra Leone, Kenya, Uganda e Nigeria e supportata dai droni Usa che partono dalla base Gibuti. In particolare il Kenya opera con l’aviazione, truppe di terra e con la marina, il cui intervento è stato essenziale per la liberazione di Chisimaio nel 2012.
Perso buona parte del territorio, i jihadisti si sono dati alla guerriglia ed agli atti di terrorismo, ed è lunga la lista degli attentati che hanno preso di mira anche basi militari ed edifici pubblici.