Stati Uniti e Cina, cresce l’export italiano extra-Ue

Notizie Geopolitiche – 

Il commercio estero italiano verso i paesi extra-Ue cresce anche a ottobre, facendo segnare un aumento dell’11,2% rispetto allo scorso anno. Lo rivelano gli ultimi dati Istat, che confermano l’ottimo momento dell’export del belpaese, in particolare verso gli Stati Uniti e la Cina.
Le esportazioni italiane verso i paesi extraeuropei aumentano e la bilancia commerciale è in attivo. Secondo l’ultima rilevazione Istat il commercio estero italiano ha guadagnato a ottobre oltre undici punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2016, dato che si riduce a un comunque ottimo +9,4% togliendo l’effetto del diverso numero di giorni lavorativi. Nei primi dieci mesi dell’anno il progresso è stato dell’8,7%, mentre l’unico dato negativo si ottiene se si confronta ottobre 2017 con il mese precedente: -1,3% rispetto allo scorso settembre.
Il quadro dell’export italiano è nel complesso più che positivo e la sua crescita riguarda quasi tutti settori industriali e la maggior parte delle aree geografiche. In questo ambito, gli Stati Uniti e la Cina sono i due paesi extra europei in cui l’export ha fatto registrare il maggiore sviluppo. Le vendite italiane negli USA sono aumentate del 17%, in Cina del 15,6%. Due paesi cui l’Italia mostra un grande interesse non solo per le esportazioni industriali, ma anche per il food, l’artigianato e i beni lusso.
La crescita dell’export italiano negli Stati Uniti ha fatto entrare il nostro paese nella top ten dei paesi fornitori, superando per la prima volta la Francia nel primo semestre del 2017. Secondo i dati dell’U.S. Census Bureau il nostro paese ha realizzato un percorso progressivo di crescita, iniziato nel primo semestre 2010 quando eravamo in quindicesima posizione tra i fornitori USA, con un valore dell’export di 13,6 miliardi. Valore che si è portato a 18 miliardi nel 2012, 20 miliardi nel 2014 e 22 miliardi lo scorso anno, quando l’Italia occupava l’undicesima posizione. I 23,6 miliardi raggiunti nel primo semestre di quest’anno ci proiettano in top ten, non distanti dall’ottava e settima posizione occupate da Irlanda e Regno Unito.
Per la piccola e media impresa italiana, la via principale per arrivare nel mercato USA è la grande distribuzione organizzata (GDO). Non è un caso che il Ministero dello Sviluppo Economico ha promosso un piano straordinario per portare il Made in Italy negli USA attraverso partnership con le principali catene della GDO. Se arrivare nel mercato USA significa essere presenti tra gli scaffali dei principali supermercati, la strategia per la Cina è più attiva su altri fronti. Uno è l’organizzazione di eventi e incontri bilaterali con la presenza di istituzioni e imprese italiane e cinesi, come il forum che si è tenuto lo scorso anno a Chengdu. L’altra via è quella dell’e-commerce, in cui svetta il marketplace Alibaba.
Anche su questo fronte non mancano le iniziative, prima tra tutte E-Marco Polo, un vero e proprio shop all’interno di Alibaba dedicato interamente all’agroalimentare italiano. In questo modo le piccole e medie imprese italiane possono vendere in Cina i loro prodotti senza esservi presenti fisicamente; un altro vantaggio è che la vendita, la logistica e la spedizione dei prodotti sono interamente gestiti da E-Marco Polo.
I marketplace e le facilitazioni nella logistica sono strategici per facilitare le esportazioni delle PMI italiane anche in altri mercati. Amazon e eBay per esempio permettono alle nostre imprese di aprire shop online e di mettere in vendita i propri prodotti anche all’estero: il primo ha una sezione dedicata al Made in Italy in diversi mercati esteri, mentre il secondo è utilizzato da molte piccole e medie attività per esportare la propria merce. Ad esempio, i dati diffusi da eBay nel novembre 2015 parlavano di un 67% di venditori professionali italiani che esportavano in 214 paesi del mondo.
Il successo delle esportazioni tramite marketplace è legato in parte a innovazioni nella logistica che si integrano con le piattaforme e-commerce e con gli stessi marketplace. Ad esempio Packlink PRO è una piattaforma che consente di importare gli ordini eBay e di assegnarvi in automatico la spedizione più economica o più veloce dei principali corrieri espressi italiani e internazionali. La gestione delle spedizioni eBay con Packlink PRO permette alle piccole imprese di automatizzare alcuni processi e di rendere le spedizioni più competitive, sia sul lato dei prezzi, sia sul lato della velocità.
È attraverso i marketplace e innovazioni come queste che molte piccole e medie imprese italiane sono riuscite a vendere i propri prodotti all’estero, anche nel settore agroalimentare. Lo scorso novembre alcuni rappresentanti di Alibaba sono stati presenti in Campania all’incontro “Digital marketing & communication” al Suor Orsola Benincasa, con l’obiettivo di portare prodotti del Mezzogiorno italiano nel marketplace cinese.
Se il progetto E-Marco Polo è incentrato sull’agroalimentare italiano, nell’incontro avvenuto in Campania Alibaba ha dimostrato di voler portare nei suoi scaffali virtuali “le tre effe” del Made in Italy di successo: non solo food, ma anche furniture e fashion.
È strategico per le imprese italiane essere presenti nel più grande centro commerciale online asiatico e recuperare il gap che ancora hanno rispetto ad altri competitor europei. Ad esempio, anche in un settore importante come quello del vino, l’Italia rincorre la Francia nelle esportazioni verso la Cina e nell’ultimo anno ha perso la leadership nel mercato statunitense, dove primeggiano adesso i cugini d’oltralpe. Sono comunque incoraggianti i dati che arrivano dalla Cina, dove le esportazioni di vino Made in Italy sono cresciute nell’ultimo anno del 25%.