TAP. De Vincenti a Commissione Italia-Azerbaigian, ‘tutela ambientale è prioritaria’

di Giacomo Dolzani –

tap_logoIn occasione della Commissione Intergovernativa sulla Cooperazione Economica tra Italia e Azerbaigian, la cui quarta sessione si è tenuta oggi alla Farnesina, si è parlato anche di Trans Adriatic Pipeline (Tap), il gasdotto che consentirà al gas azero di fluire verso l’Europa.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio De Vincenti, ha infatti dichiarato che quest’opera, di importanza strategica, dovrà essere realizzata “nel pieno rispetto delle norme di tutela dell’ambiente” e che “il rispetto dei più alti standard è un fatto prioritario”, concetto ribadito anche dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, anch’egli presente allo svolgimento dei lavori della Commissione.
Meno di un mese fa, il 17 maggio, il ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda aveva presenziato alla cerimonia tenutasi a Salonicco, nella Grecia Settentrionale, in occasione dell’inizio dei lavori per la costruzione del gasdotto, svoltasi alla presenza di rappresentanti delle aziende appaltatrici oltre che di autorità provenienti da Azerbaigian, Georgia, Turchia, Grecia ed Albania, ossia tutti i paesi i quali, prima che questo giunga in Italia, vengono attraversati da Tap, Tanap (Trans Anatolian gas Pipeline), che percorre la penisola turca, e Bte (Baku-Tbilisi-Erzurum gas Pipeline) che porta il gas azero estratto nel giacimento di Shah Deniz II, situato nel mar Caspio, verso la città di Erzurum, nella Turchia orientale.
A lavori terminati la capacità della tubazione sarà di 10 miliardi di metri cubi di metano all’anno, espandibili a 20 in una fase successiva, flusso che potrebbe cominciare già nel 2020, garantendo una fonte alternativa di gas naturale per il continente europeo, il quale attualmente viene rifornito principalmente da Russia, con la quale i rapporti sono sempre più tesi, e da gasdotti provenienti dall’Africa settentrionale, una regione in cui la guerra e l’insicurezza politica potrebbe tramutarsi in una crisi energetica per l’Ue.

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