Tillerson e Lavrov si incontrano, ma parlano lingue diverse

di Guido Keller –

Distinti e distanti, per quanto disposti a parlarsi e a mantenere i dissidi entro una certa linea. Questa è l’immagine che esce dall’incontro a Mosca tra il segretario di Stato Usa Rex Tillerson e il collega russo Sergei Lavrov, un colloquio che, come ha riferito il presidente Donald Trump, “è andato meglio di quanto ci attendessimo”.
“Nessuna crisi è insormontabile”, hanno detto i due capi delle diplomazie in conferenza stampa, “ne’ quella ucraina, ne’ quella siriana”, ma nei fatti le divergenze continuano ad apparire insormontabili. Se non altro è stata ripristinata l’intesa per evitare incidenti tra i rispettivi aerei militari in manovra sui cieli siriani, sospesa dalla Russia all’indomani dell’attacco statunitense alla base siriana di al-Shayrat
Tillerson ha spiegato che “Abbiamo discusso francamente dell’attuale stato dei rapporti tra Stati Uniti e Russia: c’è un basso livello di fiducia tra i nostri due Paesi”. “Siamo d’accordo – ha aggiunto – sulla creazione di un gruppo di lavoro che affronti gli argomenti minori e faccia fare progressi nella stabilizzazione del rapporto”. D’altro canto “non è possibile che le due principali potenze nucleari abbiano un rapporto con un basso livello di fiducia”.
Tra le cose su cui si è convenuto vi è la necessità di arrivare alla “denuclearizzazione della Corea del Nord”, dove lì la partita è però con la Cina, mentre in merito alla crisi ucraina Tillerson ha spiegato che “Finché non ci saranno progressi nell’applicazione degli accordi di Minsk, l’Ucraina rimarrà un ostacolo al miglioramento dei rapporti tra Stati Uniti e Russia”.
Sulla Siria Tillerson ha comunicato che “Crediamo che la Russia sia nella migliore posizione per aiutare al-Assad a riconoscere che il regno della sua famiglia in Siria sta arrivando alla fine”: serve “che il su potere venga ridotto gradualmente ed in modo ordinato”, e dil presidente siriano potrebbe essere accusato di crimini di guerra. Il segretario di Stato Usa ha ribadito che l’attacco con armi chimiche a Khan Sheikhoun è stato “pianificato, diretto ed eseguito dalle forze governative siriane”
Il fatto saliente dell’incontro tra i due ministri degli Esteri è che, appunto, c’è stato un incontro, cioè che il dialogo si mantenga aperto e che non si arrivi alla rottura dei rapporti com’era i temi della Guerra Fredda. Intanto, però, al Consiglio di sicurezza dell’Onu la Russia ha posto il veto “Per l’ottava volta, per proteggere il regime siriano”, come ha commentato l’ambasciatore britannico Matthew Rycroft.