Trump incontra Lavrov, ‘la Russia è chiamata a fare la sua parte per le crisi internazionali’

di Enrico Oliari –

“È andato molto bene” l’incontro tra il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il presidente Usa Donald Trump alla Casa Bianca. Perché, come ha osservato il capo della diplomazia di Putin, ora a Washington comandano uomini che provengono dal business, con i quali è possibile avere “un dialogo libero da ideologie, come quelle che hanno rovinato i rapporti con la Casa Bianca di Obama”. Lavrov ha fatto sapere a Trump “il desiderio del presidente Vladimir Putin di costruire una migliore relazione tra Usa e Russia”.
Nel colloquio comunque qualche frecciata vi è stata in merito alle accuse alla Russia mosse dall’amministrazione Obama di aver hackerato le mail e i dati dei democratici in campagna elettorale, ma Lavrov si è detto convinto che a Trump interessino relazioni più “pragmatiche”. Di certo è “umiliante affermare che la Russia influisca sul sistema politico statunitense”, ha affermato Lavrov.
Non si è discusso della rimozione delle sanzioni alla Russia per la crisi ucraina, come pure non si è parlato per “Nulla, proprio per nulla” del licenziamento del direttore del Fbi James Comey, licenziato “perché non stava facendo un buon lavoro”, ha detto Trump, ma più probabilmente perché indagava sulle possibili collusioni tra lo staff del Tycoon e il Cremlino durante la presidenziali.
Nell’incontro ministeriale Lavrov si è confrontato con il collega Rex Tillerson con il quale ha parlato di Siria, di lotta al terrorismo, di Ucraina e di relazioni bilaterali.
La posizione dell’amministrazione Trump sull’Ucraina è quella di un impegno per la risoluzione del conflitto in corso, per quanto sia stata ribadita la responsabilità della Russia nell’attuazione degli accordi di Minsk.
Sulla Siria Trump si è detto favorevole alla creazione delle zone a de-escalation come emerse dai colloqui di Astana messi in piedi da Iran, Russia e Turchia dopo i continui fallimenti della mediazione Onu a Ginevra. Per Trump è necessario cooperare per porre fine alle molte “orribili, orribili uccisioni il più presto possibile”, ma altresì ha ribadito che è compito della Russia tenere sotto controllo il regime di Bashar al-Assad e l’Iran. Si tratta questa di un’impostazione valida “per la cooperazione finalizzata a risolvere i conflitti in Medio Oriente e sullo scacchiere globale”, tradotto vuol dire che Mosca è chiamata a fare la sua parte per risolvere le crisi internazionali.