Tunisia. Amministrative: vince l’astensione. Due elettori su tre restano a casa

di Saber Yakoubi

TUNISI. Il dato saliente delle elezioni amministrative che si sono svolte ieri in Tunisia, le prime dalla rivoluzione del 2011, è l’alto tasso di astensionismo che vede due tunisini su tre non aver preso parte al voto. Mohamed Tlili Mnasri, dell’ dell’Alta Autorità Indipendente per le Elezioni, ha infatti certificato che a votare si è recato il 33,7% degli aventi diritto, cioè 1.796.154 di elettori su 5.369.862.
Non è stato quindi seguito l’appello alal partecipazione al voto rivolto dai partiti e dal presidente Beji Caid Essebsi, per cui i consigli comunali, chiamati ad eleggere a loro volta i rispettivi presidenti (i sindaci sono nominati dal potere centrale) rappresenteranno di fatto una porzione della popolazione.
L’affluenza più elevata (47%) è stata registrata nella circoscrizione di Monastir, mentre la più bassa (26%) in quella di Tunisi, ed i risultati attribuiscono in generale la vittoria a Ennahda, partito di ispirazione islamica (27,5 dei voti, scrutini ancora in corso), mentre secondo è arrivato il partito laico Nidaa Tounes, (22,5%); entrambi i partiti sono parte della compagine governativa.
Rimane bene o male tutto com’è quindi in Tunisia, per quanto il voto sia sintomo di disaffezione o disillusione nei confronti della classe politica di un paese attraversato da una grave crisi economica e che soffre duramente per gli alti tassi di disoccupazione e di corruzione. L’anno prossimo in Tunisia si terranno le elezioni politiche ed il voto di oggi potrebbe rappresentarne il preludio.
Sulle amministrative tunisine è intervenuto con una nota il ministro degli Esteri Angelino Alfano: “Mi congratulo – ha scritto – con le autorità tunisine per lo svolgimento delle elezioni amministrative. Una tappa storica per la giovane democrazia tunisina. Le consultazioni elettorali servano da sprone al governo tunisino e alla comunità internazionale per profondere ogni sforzo a sostegno delle riforme e della transizione democratica”.