Turchia. Ad un anno dal (presunto) golpe altri 7.500 licenziamenti

Notizie Geopolitiche –

Ad un anno esatto dal fallito golpe, presunto o reale che sia stato, nella Turchia di Recep Tayyp Erdogan si susseguono gli arresti e le epurazioni delle persone sospettate di essere parte della rete gulenista, cioè seguaci del ricco imam Fethullah Gulen, autoesiliatosi negli Usa.
Con un nuovo decreto governativo è stato oggi disposto il licenziamento di 7.340 tra agenti di polizia e dipendenti dei ministeri della Giustizia e degli Esteri, oltre che di 300 accademici.
In un anno la repressione di Erdogan contro i gulenisti ha portato agli arresti di 50.510, fra cui 160 giornalisti, e alla messa sotto inchiesta di 154.694 persone tra cui magistrati, diplomatici, funzionari, insegnanti e alti gradi dell’esercito.
Oltre a loro sono in carcere, ma per altre accuse tra cui quella di terrorismo, persino deputati dell’opposizione, tra cui il leader del filocurdo Partito democratico del Popolo Selahattin Demirtas.