Turchia. Ancora arresti fra i gulenisti

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Ancora arresti in Turchia di sospetti aderenti alla rete del ricco imam Fetullah Gulen, questi autoesiliatosi da anni a Philadelphia. Le manette sono scattate ai polsi di 110 persone della Kaynak Holding, la quale controlla 23 compagnie in tutto il mondo che si occupano in particolare di formazione e di educazione, ma che ha investimenti anche nel settore della salute, dell’alimentazione e delle tecnologie informatiche.
Gli arrestati di oggi sono accusati di essere membri di un’organizzazione terroristica, di aver finanziato il terrorismo, di frode aggravata e di aver violato le leggi sulle charity benefiche, ma la musica è la stessa degli altri 65mila tra funzionari pubblici, insegnanti, giornalisti, militari, magistrati e persino diplomatici licenziati o finiti dietro le sbarre con l’accusa di appartenere alla Feto, la rete di Gulen. Questi è accusato dal presidente turco Recep Tayyp Erdogan di aver orchestrato il fallito golpe, vero o presunto che sia stato, del 15 luglio 2016.