Turchia e Iran ai ferri corti dopo il tour di Erdogan nella Penisola Arabica

di Shorsh Surme

Sale la tensione diplomatica tra l’Iran degli ayatollah e la Turchia del sultano Erdogan dopo le accuse reciproche inerenti il ruolo di due paesi nel conflitto in Siria, in Iraq generale nel Medio Oriente.
Proprio ieri l’Iran ha convocato l’ambasciatore turco a Teheran per le dichiarazioni del ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu e del presidente Recep Tayyip Erdogan, i quali hanno accusato senza mezzi termini la Repubblica Islamica di destabilizzare la regione.
La verità è che la Turchia e l’ Iran sono rivali regionali da secoli, mentre negli ultimi anni hanno sempre cercato di creare un rapporto pragmatico ai danni della popolazione curda. Spesso i dirigenti di Teheran si sono appellati infatti ai governanti di Ankara affinché cooperino nell’impedire la nascita di uno Stato curdo nella regione.
Oggi la lotta di due paesi è per il controllo della Siria. Si sa che l’Iran sin dell’inizio del conflitto ha sostenuto e sostiene tutt’ora il governo siriano di Bashar al-Assad sia sul campo di battaglia sia sul fronte diplomatico, cosa che proprio oggi è stata ribadita dal presidente iraniano Hassan Rouhani in occasione dell’incontro con il presidente del parlamento siriano, la signora Hadiya Khalaf Abbas. Rouhani ha detto che “Il sostegno dell’Iran al popolo siriano durerà fino alla vittoria finale”.
La Turchia, un paese a maggioranza sunnita, e l’Iran sciita sono stati su lati opposti del conflitto in Siria, con Ankara che ha cercato di rovesciare il presidente al-Assad e Teheran che ha voluto essere, insieme alla Russia, il suo sostenitore chiave.
Le ultime accuse tra i due paesi sono venute subito dopo il ritorno di Erdogan da un tour di una settimana nel penisola arabica, durante il quale vi sono stati colloqui con i regnanti dell’Arabia Saudita, considerata l’arcinemico regionale dell’Iran.