Turchia. Erdogan, ‘potremmo convocare referendum su adesione all’Ue’

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ErdoganDopo aver praticamente eliminato le opposizioni, arrestando i gulenisti, i giornalisti scomodi e persino i deputati curdi dell’Hdp, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sta tentando di incolpare l’Europa per la mancata adesione della Turchia alla Casa comune,
“L’Unione europea cerca di costringerci a ritirarci da questo processo. Se non ci vogliono, lo facciano sapere chiaramente e prendano una decisione”, ha detto Erdogan in un’intervista al quotidiano Hurriyet, aggiungendo che “La nostra pazienza non è infinita. Se necessario, poi, possiamo andare a consultare il nostro popolo”, cioè attraverso un referendum.
L’accordo per il trattenimento dei profughi diretti in Europa entro i confini turchi prevedeva un finanziamento da 6 miliardi di euro da parte di Bruxelles (versati solo in parte; 500 milioni la quota dell’Italia), il riavvio dei processi di adesione e l’abolizione dei visti per i cittadini turchi diretti in Unione Europea, cosa quest’ultima che avrebbe richiesto un’attuazione immediata, ma che, nonostante le insistenze di Ankara, non c’è mai stata.
Dopo il tentato e più o meno autentico golpe del 15 luglio, Erdogan ha attuato in Turchia una repressione senza precedenti, con decine di migliaia di insegnanti, poliziotti, magistrati, militari, giornalisti e quant’altro arrestati con l’accusa di rispondere al ricco imam Fethullah Gulen, esule negli Usa; tuttavia è lo stesso Erdogan ad aver accantonato quel laicismo e quella libertà che distingueva fino a qualche tempo fa la Turchia da un paese confessionale islamico.
Negli ultimi tempi vi è stato poi l’avvicinamento di Ankara a Mosca, un evidente segnale delle intenzioni di Erdogan di volgere lo sguardo a oriente e un po’ meno ad occidente.

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Incontro del presidente turco Recep Tayyp Erdogan con quello russo Vladimir Putin.