Turchia. Erdogan, ‘Se Ue congela negoziati per adesione via libera a migranti’

di Giacomo Dolzani – 

erdogan_recep_tayyip_grandeTornano ad essere i migranti l’arma del presidente turco Recep Tayyip Erdogan per ricattare l’Europa.
Dopo la mozione, presentata da socialisti, liberali e verdi ed approvata dal Parlamento europeo a schiacciante maggioranza (479 favorevoli, 37 contrari e 107 astenuti), la quale prevede il congelamento dei negoziati tra Bruxelles ed Ankara per l’ingresso della Turchia in Ue, il governo del paese mediorientale ha avuto una reazione tutt’altro che positiva, con il premier Binali Yildirim che ha definito la votazione “priva di significato” e si è augurato che i leader europei “prendano le distanze da questa decisione”.
Per scaldare ulteriormente gli animi è intervenuto oggi Erdogan, il quale ha minacciato i paesi Ue di stracciare il trattato firmato il 18 marzo scorso, con il quale Ankara si impegnava a fermare l’ondata di profughi provenienti dal Medio Oriente e diretti in Europa, “consentendo agli immigrati di valicare le frontiere e lasciare loro libero ingresso nel continente” nel caso “Bruxelles decidesse di forzare ulteriormente la mano”.
A queste dichiarazioni ha risposto Ulrike Demmer, la portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel, la quale ha ribadito che i vantaggi di questo accordo sono reciproci (l’Ue ha versato nelle casse della Turchia 3 miliardi di euro) e che con le minacce non si risolve nulla.
La decisione di sospendere i negoziati di adesione della Turchia all’Unione Europea è stata presa a causa della ormai totale incompatibilità del paese con i principi di democrazia e libertà ispiratori dell’Ue: il governo di Ankara sta infatti applicando politiche volte alla repressione di ogni tipo di opposizione, una situazione che è peggiorata dopo il tentato golpe del 15 luglio scorso, in seguito al quale, con il pretesto dello “stato di emergenza”, sono stati sollevati dal loro incarico in circa 130.000 tra vertici delle forze armate, dei servizi segreti, magistrati, professori con l’incarcerazione di decine di migliaia di giornalisti, intellettuali e la chiusura di centinaia di media critici verso Erdogan.

Twitter: @giacomodolzani