Turchia. Grecia non estrada i golpisti: Cavusoglu, ‘trattati sui migranti possono saltare’

di Notizie Geopolitiche – 

Continuano ad essere i migranti l’arma che Ankara utilizza per ricattare sia l’Unione Europea che i singoli stati membri.
Dopo il rifiuto del governo greco di estradare otto militari che, a dire delle autorità turche, sarebbero stati coinvolti nel fallito tentativo di golpe del 15 luglio scorso contro il governo del presidente Recep Tayyip Erdogan, il ministro degli esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, in un’intervista rilasciata alla Tv di stato turca Trt, ha affermato che se la Grecia non consegnerà gli otto ufficiali ci potrebbero essere ripercussioni sugli accordi bilaterali, firmati con l’Ue, riguardanti la gestione dei migranti.
Il cosiddetto Accordo di riammissione, prevede infatti che tutti gli immigrati irregolari arrivati in Europa dal territorio turco, che non presentino domanda di asilo politico, vengano riconsegnati alle autorità di Ankara. Questa intesa ha permesso di alleggerire la crisi migratoria che aveva travolto la Grecia ed i paesi dell’Europa orientale; la riapertura delle frontiere turche rischierebbe quindi di dare il via ad una nuova ondata di profughi che spaventa sia Bruxelles che, soprattutto, i singoli stati situati sulla cosiddetta rotta balcanica, costituendo un’arma che Erdogan, in più occasioni, non ha esitato a sfoggiare.