Turchia. Merkel in visita: Erdogan gli chiede l’estradizione dei gulenisti

di Francesco Cirillo

Ad un giorno dal vertice informale dell’Ue che si terrà a Malta, la cancelliera tedesca Angela Merkel si è recata in Turchia per incontrare il presidente Recep Tayyp Erdogan, un’occasione per Berlino di ricucire gli strappi con Ankara.
Nelle ultime settimane sono infatti emerse nuove tensioni dovute al fatto che, secondo il governo turco, Berlino non coopererebbe in modo soddisfacente nella lotta al terrorismo rappresentato dal Pkk curdo, ma anche perché Berlino ha disatteso fino ad oggi la richiesta di estradizione di una quarantina di militari turchi accusati di aver preso parte al fallito golpe del 15 luglio e che hanno chiesto asilo in Germania.
Erdogan ha chiesto maggiore cooperazione internazionale contro il terrorismo, per quanto il presidente turco includa in questo gruppo realtà che altrove non lo sono, come nel caso dei curdi dell’Ypg o dei seguaci dell’imam Fethullah Gulen. “Come alleati Nato – ha affermato – ritengo che la cooperazione con la Germania, che è anche parte delle forze della Coalizione, dovrebbe continuare come abbiamo fatto in Ucraina”.
Mentre Ankara continua la presenza in Siria contro i curdi dell’Ypg e in primavera vi sarà il referendum costituzionale della riforma approvata dal parlamento che trasformerebbe il paese in una repubblica presidenziale, la Germania è preoccupata dell’involuzione dei diritti civili, della libertà di stampa e delle persecuzioni nei confronti degli oppositori.
Oltre a questo la cancelliera tedesca si è spesa per avere assicurazioni circa il trattato dell’Ue con la Turchia sui migranti, nonostante da parte europea sia rispettato solo in modo parziale: in cambio del trattenimento di profughi e migranti entro i confini turchi, l’Ue sta versando ad Ankara in modo graduale 3 miliardi di euro (che potrebbero diventare 6), avrebbe dovuto riaprire i processi di adesione del paese mediorientale alla Casa comune e avrebbe dovuto cancellare l’obbligo di visto per i cittadini turchi diretti in Europa. Gli ultimi due punti sono rimasti fino ad oggi disattesi.
L’incontro ha visto momenti di tensione, con Merkel che ha affermato “che nell’attuale fase di importanti cambiamenti politici, bisogna impegnarsi per preservare la separazione dei poteri, la libertà di opinione e il pluralismo nella società”. Erdogan le ha risposto che “ciò ha neppure una minima dose di verità”.
Anche in tema di terrorismo vi è stato uno screzio: la cancelliera ha parlato di collaborazione contro il terrorismo islamista, ed Erdogan l’ha interrotta dicendo “Per favore, non usi questa parola: come presidente musulmano non posso accettarla”. Merkel da canto suo ha ribattuto facendo distinzione fra “islamico” e “islamista”.
Nonostante il quadro sopra descritto il viaggio di Merkel è servito anche per rafforzare i rapporti commerciali con la Turchia.