di Notizie Geopolitiche –
Sette uomini sospettati di essere affiliati allo Stato Islamico e, fino all’altro ieri, detenuti nelle carceri turche sono stati rilasciati su ordine di un tribunale di Istanbul.
Le accuse che pendono su ognuno di questi e per le quali sono ancora sotto processo sono di aver fornito assistenza logistica all’Isis, anche facendo proselitismo e raccogliendo finanziamenti per l’organizzazione terrorista.
I sette sospetti sono cinque turchi: Cemil Aslan, Halis Bayancuk, Mehmet Karli, Enes Yelgun, Erdal Yasar e due siriani: Asaad Khelifalkhadr e Muhammed Mustafa Halli; benché siano ora a piede libero dovranno comunque rimanere a disposizione della polizia e sottoporsi a periodici controlli, almeno finché sarà in corso il procedimento giudiziario.
Prosegue dunque la lotta sui generis che la Turchia sta conducendo al terrorismo islamico, scarcerando uomini già in passato arrestati per legami con al-Qaeda, oltre che commerciando clandestinamente con lo stesso Isis, fornendo agli jihadisti armi e supporto e comprando illegalmente il loro petrolio, fatti tra l’altro dimostrati dai video[1] diffusi dal ministero della Difesa russo, nei quali si vedono convogli formati da centinaia di autotreni ed autocisterne provenienti dalla Turchia che attraversano il confine siriano.
