Ue. Al vertice di Tallinn si parla ti Web Tax. Gentiloni, ‘serve risposta ambiziosa’

di Guido Keller

Le prime cinque aziende che operano nel digitale sono statunitensi, e non versano 5 miliardi di tasse nell’Unione Europea. Un problema che sentono soprattutto i paesi con il maggior numero di abitanti e quindi dove si fanno più acquisti, per cui il premier italiano Paolo Gentiloni ha preso parte al vertice di Tallinn (l’Estonia è presidente di turno Ue) sul digitale cercando “una risposta ambiziosa dell’Unione Europea”. Ed al tavolo si è discusso di “Web tax”, ma lì sono affiorate le diversità di opinioni e di vedute, soprattutto da parte dei paesi più piccoli che, non a caso, ospitano le sedi o le filiali principali delle aziende del digitale.
La posizione del premier italiano, che ha incontrato i giornalisti a margine del vertice, è quella di sostenere insieme a Francia, Spagna e Germania la proposta della Commissione europea per l’introduzione di un sistema di tassazione, perché oggi “non possiamo accettare l’idea che il diritto di stabilimento delle imprese per i giganti del web sia concepito come in epoche passate, quando si pagavano le tasse dove si avevano le fabbriche e i lavoratori. Ci sono piattaforme che ci semplificano la vita e a cui non vogliamo rinunciare per niente al mondo che tuttavia hanno volumi di affari strepitosi nei nostri paesi e magari pochi dipendenti. Quindi c’è una proposta della Commissione, dobbiamo andare avanti ma i singoli paesi devono lavorare in coordinamento tra di loro anche con la cooperazione rafforzata”, “se possibile in tempi rapidi”.
Il documento proposto dai 4 paesi è sul tavolo, una decina di paesi si sarebbero già detti d’accordo, ma per dirimere la questione si arriverà in primavera.
Di proposte ne girano diverse, dall’estendere al settore del digitale la base imponibile unica (Ccctb) come già si fa per le aziende che operano in un paese, seppure con i dovuti adattamenti, al considerare come base imponibile il fatturato anziché i profitti delle società, al calcolare i redditi provenienti dalle pubblicità online al trattenere le imposte dalle transazioni su internet.
Considerando la ripresa economica diffusa Gentiloni ha poi auspicato che “le diverse politiche europee si diano uno scatto di ambizione”, intendendo con ciò che si lavori per politiche economiche espansionistiche, non di austerità.
Ha anche detto di sperare che “il governo che verrà costituito in Germania contribuisca alla spinta necessaria alle politiche di crescita e lavoro, con la cancelliera il livello di collaborazione è sempre positivo”.