Ue. Api: una strategia di sopravvivenza a lungo termine

di Maurizio Molinari * –

I deputati esortano l’Ue e gli Stati membri a investire maggiormente nella protezione della salute delle api, nella lotta contro l’adulterazione del miele e nel sostegno agli apicoltori.
L’ Ue ha bisogno di una strategia ad ampio raggio e a lungo termine per migliorare la salute delle api e ricostruire la popolazione apicola, afferma il Parlamento in una risoluzione non legislativa approvata giovedì con 560 voti in favore, 27 voti contrari e 28 astensioni.
A questo fine, gli eurodeputati chiedono:

– un piano d’ azione europeo per combattere la mortalità delle api;
– programmi di allevamento per aumentare la resistenza a specie invasive come l’acaro distruttore di Varroa e il calabrone asiatico o a malattie come la peste americana;
– il rafforzamento della ricerca su farmaci innovativi per le api;
– il divieto di tutti i pesticidi che hanno effetti negativi scientificamente dimostrati sulla salute delle api, compresi i neonicotinoidi e la promozione di alternative sicure per gli agricoltori;
– la segnalazione preventiva dei periodi di irrorazione delle colture per evitare danni alle api.

Rafforzare il sostegno agli apicoltori e promuovere i prodotti apicoli.
L’Ue dovrebbe aumentare il bilancio dei programmi nazionali di apicoltura del 50% e istituire un regime di sostegno specifico per gli apicoltori nell’ambito della politica agricola comune per il periodo successivo al 2020. Inoltre, dovrebbe essere introdotto un indennizzo per la perdita di colonie di api.
Gli Stati membri dovrebbero fare di più per informare il pubblico, in particolare i bambini, dei benefici del consumo di miele e degli usi terapeutici dei prodotti delle api.

Fermare le importazioni di finto miele
Per garantire che il miele importato rispetti gli elevati standard dell’Ue, è necessario armonizzare le ispezioni alle frontiere e i controlli sul mercato unico, e rendere più rigorosi tutti i requisiti in materia di tracciabilità. Inoltre la Commissione dovrebbe sviluppare procedure di analisi di laboratorio più efficaci e gli Stati membri dovrebbero prevedere sanzioni più severe per i trasgressori.
Il miele e i prodotti dell’apicoltura, infine, dovrebbero essere considerati “prodotti sensibili” nei negoziati commerciali con i Paesi terzi, o addirittura essere completamente esclusi dai trattati di libero commercio.

Il relatore Norbert Erdős (PPE, HU) ha dichiarato: “Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere il nostro miele e le nostre api; il 76 % della produzione alimentare europea dipende dall’impollinazione e quindi le api sono indispensabili per la nostra sicurezza alimentare. Oggi il Parlamento ha proposto una strategia di sopravvivenza per le nostre api e i nostri apicoltori e un piano per aumentare la trasparenza per i nostri consumatori, sostituendo l’attuale etichetta “Miscela di mieli UE e non UE”, fuorviante e quindi inaccettabile, con una chiara indicazione dei paesi da cui provengono i mieli, comprese le percentuali di diversi tipi di miele utilizzati nel prodotto finale. Ora è giunto il momento che la Commissione europea e i governi nazionali mettano in atto le nostre proposte affinché le nostre api e i nostri apicoltori possano tornare a prosperare “.
Con circa 600.000 apicoltori (di cui più o meno 50.000 in Italia) che producono circa 200.000 tonnellate di miele all’anno, l’Ue è il secondo produttore mondiale di miele dopo la Cina.
I maggiori produttori europei nel 2016 sono stati Romania, Spagna e Ungheria, seguiti da Germania, Italia e Grecia.
L’Ue importa 200.000 tonnellate di miele, principalmente da Cina, Ucraina, Argentina e Messico. I test effettuati dal Centro comune di ricerca della Commissione hanno dimostrato che il 20% dei campioni prelevati alle frontiere esterne dell’Ue o presso gli importatori non è conforme alle norme europee.

* Servizio stampa del Parlamento europeo.