Ue. Approvate le raccomandazioni della commissione d’inchiesta sui reati fiscali

di Maurizio Molinari *

Per combattere l’evasione fiscale, i deputati hanno chiesto registri pubblici sulla titolarità effettiva, un’efficace protezione degli informatori e regole contro gli intermediari.
Queste misure figurano tra le 211 raccomandazioni formulate dalla commissione speciale d’inchiesta del Parlamento europeo sul riciclaggio di denaro, l’elusione fiscale e l’evasione fiscale (PANA) che i deputati hanno approvato mercoledì, con 492 voti in favore, 50 voti contrari e 136 astensioni.
Fra le principali raccomandazioni stilate dalla commissione figurano:

– registri dei titolari effettivi standardizzati, “regolarmente aggiornati, pubblicamente accessibili e interconnessi” che includano tutte i soggetti di trust commerciali e non commerciali, fiduciarie, fondazioni e istituti giuridici analoghi;

– introduzione di una regolamentazione per gli intermediari, quali gli avvocati e i contabili, che favoriscono la pianificazione fiscale aggressiva e “incentivi per evitare le pratiche di evasione e di elusione fiscale”;

– definizione comune internazionale di ciò che costituisce un centro finanziario offshore, un paradiso fiscale, una giurisdizione segreta, una giurisdizione fiscale non collaborativa e un paese ad alto rischio;

– creazione di strumenti a sostegno degli informatori (whistleblowers) per garantire una protezione efficace e un’adeguata assistenza finanziaria;

– sanzioni “dissuasive” a livello sia dell’UE sia nazionale nei confronti delle banche e degli intermediari “coinvolti consapevolmente, deliberatamente e sistematicamente in schemi fiscali o di riciclaggio del denaro illegali”;

– una commissione d’inchiesta permanente sul modello di quella del Congresso USA.

In altre raccomandazioni, i deputati hanno deplorato il fatto che diversi paesi dell’UE comparissero nei Panama Papers e sottolineato la “mancanza di volontà politica tra alcuni Stati membri di portare avanti e applicare le riforme”.
La legislazione UE in materia di politica fiscale richiede attualmente l’unanimità tra gli Stati membri. I deputati chiedono che tale requisito sia sostituito dal voto a maggioranza qualificata.

Il co-relatore Jeppe Kofod (S&D, DK) ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di un cambiamento di paradigma nella politica fiscale europea, per combattere i paradisi fiscali, l’elusione e l’evasione fiscale. Questo mi è abbondantemente chiaro dopo aver lavorato per 18 mesi sui documenti segreti del Consiglio”.
Per il co-relatore (ALDE, CZ): “Le indagini della commissione PANA si sono basate sulle rivelazioni dei giornalisti con l’obiettivo di sfruttare lo slancio del momento, esaminare la legislazione UE pertinente e la sua attuazione e formulare raccomandazioni credibili su come combattere il riciclaggio di denaro, l’elusione e l’evasione fiscale. Oggi abbiamo raggiunto questi obiettivi. Nei prossimi mesi sarà fondamentale mantenere la pressione sull’attuazione delle raccomandazioni ed esercitare ulteriori pressioni sui governi che non stanno ancora combattendo la buona battaglia”.
La relazione e le raccomandazioni della commissione speciale d’inchiesta saranno ora trasmesse al Consiglio e alla Commissione.

Questa votazione conclude i 18 mesi di lavoro della commissione speciale, istituita nel giugno 2015 sulla scia delle rivelazioni dei Panama Papers, con l’obiettivo di eliminare le pratiche rivelate dai documenti trapelati.

* Servizio stampa del Parlamento europeo.