Ue. I Ventisette danno il via libera alla seconda fase: si pensa al Ceta

Notizie Geopolitiche –

Superati (anche se non del tutto) i tre scogli dei soldi che la Gran Bretagna dovrà versare all’Ue per i progetti messi in piedi fino al 2020 (54 miliardi), del confine nordirlandese e dello status dei cittadini Ue residenti nel Regno Unito, e quindi messo da parte il primo step, i leader dei 27 paesi dell’Unione Europea hanno oggi dato il via livera alla seconda fase del processo che il 29 marzo 2019 dovrebbe concludersi con la Brexit.
“Se la prima parte del negoziato vi è sembrata difficile, la seconda lo sarà molto di più”, ha osservato il capo della Commissione Jean-Claude Juncker, cosa del tutto probabile dal momento che si tratterà di discutere dei rapporti commerciali fra l’Unione Europea e la Gran Bretagna.
L’idea che circola per i palazzi di Bruxelles è quella di un accordo di libero scambio sul modello di quello stabilito con il Canada, il Ceta, il quale è entrato in vigore lo scorso 21 settembre e prevede la riduzione delle tariffe doganali e delle altre barriere commerciali, e il rispetto delle rigorose norme europee in settori quali la sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti alimentari, i diritti dei lavoratori e l’ambiente.
I 27 leader europei hanno poi tributato un applauso alla premier Theresa May al termine del suo discorso per sottolineare la sua perseveranza e la sua capacità di stare nei tempi previsti per il primo step.