Ue. Migranti: l’Europarlamento dà il via libera alla riforma del Trattato di Dublino

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Con 390 sì, 175 no e 44 astenuti il Parlamento europeo ha dato il via libera alla riforma del Trattato di Dublino, per cui non sarà più il paese dove il migrante arriva a doversi fare carico di valutare se respingere o accettare la richiesta di asilo, bensì vi sarà una spartizione in quote dei migranti e solo dopo i vari paesi valuteranno la concezione o meno della protezione umanitaria.
Fino ad oggi i paesi in cui il migrante arrivava, in particolare Italia e Grecia, dovevano sobbarcarsi l’iter amministrativo e, in attesa della risposta, trattenere e gestire i richiedenti asilo.
Sono stati soprattutto i paesi Visegrad (Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria e Slovacchia) ad esprimersi contro la proposta portata dalla relatrice, la liberale svedese Cecilia Wikstrom, ma quanto approvato prevede anche che i paesi che non accetteranno le quote stabilite si vedranno ridurre l’accesso ai fondi comunitari.
E’ stato previsto anche un meccanismo di scrematura iniziale delle domande, per cui chi certamente non ha diritto a ricevere la protezione umanitaria, rimarrà nel primo stato dove sarà giunto, e da esso rimpatriato.
Il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani ha dichiarato che “Con il voto di oggi, il Parlamento europeo ha compiuto un importante passo avanti verso la riforma del regolamento di Dublino”,
“Il nostro obiettivo – ha continuato Tajani – è garantire una ripartizione equa dei richiedenti asilo tra tutti i Paesi membri. Come parte essenziale della politica di asilo dell’Unione Europea, il regolamento di Dublino, allo stato attuale, è un sistema inefficace e ingiusto, di conseguenza deve essere immediatamente riformato. Ora agisca il Consiglio, possibilmente in tempi rapidi”.