Ue. Risoluzione del Parlamento per un olio di palma sostenibile

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Con 640 voti favorevoli, 18 contrari e 28 astensioni il parlamento europeo ha approvato una risoluzione che chiede alla Commissione europea l’introduzione di un sistema di certificazione unico per il mercato Ue per l’olio di palma e l’eliminazione graduale dell’utilizzo nelle miscele di biocarburanti, dal momento che il 46% dell’olio di palma importato dall’Ue viene utilizzato per produrre biocarburanti che richiedono l’uso di circa un milione di ettari di suolo tropicale.
Alla base dell’iniziativa parlamentare vi è infatti la lotta allo sfruttamento dei territori per la coltivazione delle palme da olio, cosa che causa danni incalcolabili agli equilibri ambientali come pure alle popolazioni autoctone.
Vi è poi il dramma dello sfruttamento della manodopera, anche di minori, cosa denunciata da Amnesty International in dicembre e il cui rapporto parla di bambini dagli 8 ai 14 anni costretti a lavorare nelle piantagioni a Sumatra e nel Kalimantan (vedi Mauceri su Ng).
L’Italia importa circa 1.600mila tonnellate di olio di palma che equivalgono al 2,4% della produzione mondiale. Il 21% di queste, cioè 386mila, vengono utilizzate per uso alimentare, mentre il restante viene impiegato nel campo bioenergetico, zootecnico, oleochimica, farmaceutico e cosmetico.
Come ha spiegato la relatrice della risoluzione l’europarlamentare ceca Katerina Konecna, “Vogliamo un dibattito aperto per avere una produzione di olio di palma sostenibile, senza abbattere foreste e con condizioni dignitose per quanto riguarda i diritti umani”. “Questa – ha continuato – è la prima relazione del Parlamento europeo su questo tema e spetta alla Commissione come sostenerla. Non possiamo ignorare il problema della deforestazione, che minaccia l’accordo globale COP21 sui cambiamenti climatici e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”.