Ue. Tajani ha presentato la posizione del Parlamento europeo su bilancio Ue e Spitzenkandidaten al vertice dei capi di Stato e di governo

di Carlo Corazza *

Il futuro bilancio Ue e il processo di selezione del presidente della Commissione europea (Spitzenkandidaten) sono stati i principali temi che il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha discusso con i capi di Stato e di governo dei 27, nel corso del vertice informale di oggi.
“L’Europa deve cambiare per dare risposte più efficaci ai cittadini. Serve un bilancio Ue politico, che rifletta le priorità dei popoli europei su sicurezza, immigrazione e disoccupazione.
Per questo, sono necessarie più risorse. Non è il momento per facili demagogie. Un bilancio inadeguato si tradurrebbe nella mera illusione di risparmio. In realtà, comporterebbe più spesa nazionale e l’incapacità dell’Unione di attuare politiche efficaci sui temi chiave.
Penso alla lotta alla disoccupazione giovanile attraverso reindustrializzazione e innovazione, la modernizzazione dell’agricoltura, coesione territoriale, transizione energetica, infrastrutture di rete e digitalizzazione. Così come, non è possibile far fronte comune su difesa, lotta al terrorismo, controllo delle frontiere, gestione dei flussi migratori e Piano Marshall per l’Africa, senza incrementare i fondi Ue”, ha affermato il Presidente Tajani, a conclusione del vertice.
“Ogni singolo euro speso a livello Ue in questi settori, ha un effetto moltiplicatore maggiore rispetto a un euro speso a livello nazionale. Ma l’aumento del bilancio non deve pesare sulle tasche dei contribuenti. Dobbiamo utilizzare nuove risorse proprie, che portino maggiore equità per i contributori netti. Queste risorse devono venire da chi, oggi, le tasse non le paga. Penso alle piattaforme digitali, che versano pochissimo e solo in alcuni Stati membri, alle transazioni finanziarie a carattere speculativo o, alle importazioni favorite dal dumping ambientale”, ha aggiunto il Presidente del Parlamento europeo.
Il presidente Tajani ha, quindi, sottolineato la necessità di adottare un Piano europeo per la natalità e la famiglia: “Si tratta di un’iniziativa fondamentale per permettere ai genitori di conciliare famiglia e lavoro, e sostenere le spese per nuovi figli. Consentirebbe a più donne di lavorare, con ricadute importanti sulla crescita”.
Il presidente del Parlamento europeo, infine, si è detto d’accordo con il criterio della “condizionalità” sui fondi strutturali: “Chi non partecipa in maniera piena e solidale alla gestione dei flussi migratori e non rispetta le regole dell’Unione, deve pagare dazio. Abbiamo discusso la possibilità di introdurre l’elemento della condizionalità, per persuadere gli Stati membri che si mostrano reticenti ad offrire il proprio contributo sui rifugiati”.
“E’ importante raggiungere un accordo quadro con l’attuale Parlamento per un bilancio operativo già nel 2021 – ha precisato Tajani – Ci auguriamo che la Commissione elabori la sua proposta entro maggio”, ha concluso Tajani, lasciando la sede del Consiglio dell’Unione europea al termine del vertice dei capi di Sato e di governo.
Per quanto riguarda il metodo degli Spitzenkandidaten, Tajani ha ricordato che il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza, due settimane fa, la modifica dell’accordo quadro sulle relazioni tra il Parlamento europeo e la Commissione europea.
Con questa modifica l’assemblea abbraccia la prassi degli Spitzenkandidaten, già utilizzato nel 2014 per la nomina del Presidente Juncker. Questa prevede che tutti i gruppi politici europei s’impegnino ad indicare il proprio candidato alla Presidenza della Commissione, sulla base di una selezione effettuata all’interno dei rispettivi partiti. Il candidato del gruppo politico che avrà più deputati eletti nel prossimo Parlamento, sarà quello indicato come Presidente della Commissione.
Su questo punto, il presidente Tajani ha commentato: “La scelta del Presidente della Commissione europea con il metodo degli Spitzenkandidaten, utilizzato nel 2014, è un traguardo sulla via di un’Europa più politica e democratica da cui non si deve tornare indietro”.
“Dobbiamo rafforzare questo processo, continuando a lavorare per avvicinare l’Europa e le sue istituzioni ai cittadini, coinvolgendoli nelle decisioni che riguardano il loro futuro – ha proseguito il Presidente del Parlamento europeo – Il voto con cui i popoli europei scelgono i propri rappresentanti, anche sulla base del candidato indicato a presiedere l’esecutivo Ue, favorisce la partecipazione. Contribuisce, inoltre, a rafforzare il legame di controllo politico tra Parlamento e Commissione che è proprio di tutte le democrazia parlamentari. I nostri cittadini vogliono che sia la politica, e non la burocrazia, a guidare l’Unione. Preferiscono una competizione aperta e trasparente tra partiti e candidati ad accordi a porte chiuse”.

* Portavoce del Presidente Tajani.