Ue. Tusk riconfermato presidente del Consiglio. Nonostante il suo paese, la Polonia

di Guido Keller –

Nonostante la Polonia, il suo paese, Donald Tusk è stato rieletto alla presidenza del Consiglio europeo con quindi 27 voti a favore ed uno contrario. Cosa che politicamente pesa come un macigno in casa propria, per il 60enne ex premier in forza Piattaforma Civica ed oggi ai Popolari europei, ma si sa, avere contro l’uomo forte della Polonia, il leader del partito al governo Diritto e Giustizia Jaroslaw Kaczynski può giocare brutti scherzi.
In realtà la brutta figura l’ha fatta proprio la premier attuale, Beata Maria Szydlo, la quale è dello stesso partito di Kaczynski ed oggi era a Bruxelles nel tentativo, vano, di far sentire la voce della Polonia nazionalista e conservatrice. Quella di Kaczynski, che neanche troppo sommessamente accusa Tusk di essere coinvolto in modo anche indiretto nella morte del fratello Lech, allora presidente della Polonia, in quello che è stato un incidente aereo del 2010.
Varsavia aveva candidato alla presidenza del Consiglio europeo un proprio deputato del Parlamento europeo, Jacek Saryusz-Wolski, e Szydlo aveva affermato alla tv polacca prima della seduta che “faremo di tutto perché l’elezione di Tusk non avvenga”. Ora è da vedere se i rappresentanti polacchi terranno fede alla minaccia di non firmare le conclusioni del vertice.
Le cose sono andate diversamente e dopo due anni e mezzo (tale è la durata del mandato) Tusk è stato riconfermato: via Twitter ha scritto che “sono grato per la fiducia e la valutazione positiva del Consiglio europeo. Farò del mio meglio per rendere migliore l’Ue”.
Il primo a dare la notizia della rielezione di Tusk è stato il primo ministro del Lussemburgo, Xavier Bettel, che aveva comunicato via Twitter che “Habemus il “presidentum” del Consiglio europeo. Buona fortuna Donald”.
Forte sostegno a Tusk è arrivato dalla Germania: contrapponendosi con determinazione alla Polonia la cancelliera Angela Merkel aveva affermato in mattinata davanti al Bundestag che “Io vedo la sua rielezione (di Tusk, ndr.) come un segno di stabilità per l’Unione Europea, e sono contenta di continuare a lavorare con lui”.