Ue. Ungheria: sospeso Fidez dal Ppe. Orban corre a Bruxelles per scongiurarne l’espulsione

di Nunzio Messere

La richiesta di espulsione del premier ungherese Viktor Orban e del suo partito Fidez dal Ppe formulata dal capo della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, è caduta per metà nel vuoto.
Con 190 sì e solo 3 contrari l’Assemblea dei popolari ha adottato una sorta di compromesso che prevede la sospensione del premier ungherese e di Fidez dal contenitore popolare europeo, come pure ha stabilito che la condotta di Orban e del suo partito sverrà monitorata da tre probi viri.
Da tempo Orban è abituato a fare la voce grossa contro l’Ue, contro la Commissione e contro Juncker, contro insomma quelli del Ppe che in più occasioni ha definito gli “utili idioti”, salvo poi ieri sera essersi precipitato a Bruxelles per affermare che “nessuno ci può sospendere o espellere dal Ppe”.
Tra le accuse mosse nei confronti di Orban la controversa campagna anti-Ue, contro Juncker, contro le organizzazioni umanitarie e contro l’università fondata da George Soros, costretta a lasciare il Paese per il clima creatosi.
Il partito è quindi sospeso nel consesso del Ppe, non potrà prendere parte ai voti come neppure alle discussioni per dettare la linea politica, ma Orban ha fatto notare che “Dopo le elezioni europee il Ppe dovrà decidere con chi allearsi, se a sinistra con i liberali e verdi o se trovare partner a destra. Ma prima di dare una risposta dobbiamo misurarci con il voto e l’opinione della gente”.