Usa. Dazi fino al 50% su lavatrici e pannelli solari cinesi e sudcoreani; l’ira di Pechino e Seul

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Dopo le forti misure protezionistiche per proteggere il mercato domestico dell’auto, il presidente statunitense Donald Trump ha posto pesanti dazi anche su pannelli solari e lavatrici importati da Cina e Corea del Sud.
La decisione è stata annunciata oggi ed ha scatenato, come era prevedibile, l’immediata reazione di Pechino e di Seul, i principali esportatori di questi beni sul mercato Usa e che ora vedono i propri interessi fortemente minacciati.
Per quanto riguarda le lavatrici, il dazio applicato sarà del 20% per le prime 1.2 milioni di unità e crescerà fino al 50% per quelle che eccederanno questo numero; la durata di questo provvedimento sarà di tre anni a partire dal 2018, con un calo del 5% della tariffa per ognuno dei due anni successivi. Per i pannelli solari l’aliquota rimarrà invece costante al 30% per i prossimi quattro anni.
La decisione del Tycoon è dovuta all’incremento delle importazioni, soprattutto dall’oriente, di beni a basso prezzo che hanno messo in difficoltà le aziende che hanno i loro stabilimenti produttivi negli Stati Uniti.
Il prevedibile calo dell’import americano di lavatrici e pannelli solari ha preoccupato i due paesi asiatici, i quali hanno annunciato che faranno ricorso alla World trade Organization (Wto): Kim Hyun-chong, ministro del Commercio sudcoreano, ha parlato di “decisione non commisurata ad un problema di cui non è stata dimostrata l’esistenza” e di “violazione delle norme internazionali”, mentre a Pechino si parla invece di “abuso di mezzi di difesa commerciale”.