Usa. Introdotti dazi su acciaio e alluminio dall’Ue. Impatto dello 0,3% sul Pil italiano

di Guido Keller

Dopo aver colpito la Cina, per cui ancora si sta lavorando per trovare la definitiva quadratura del cerchio e scongiurare una guerra commerciale, il presidente Usa Donald Trump è passato dalle parole ai fatti ed ha annunciato l’introduzione di dazi del 25% sull’importazione di acciaio e del 10% su quella dell’alluminio dall’Unione Europea. A dare ufficialità alla cosa è stato il segretario al Commercio Usa, Wilbur Ross, il quale ha riportato che le stesse misure saranno adottate anche nei confronti di Messico e Canada.
Già ieri il Wall Street Journal aveva riportato che le trattative degli ultimi due mesi con l’Ue erano fallite, mentre è evidente il disegno di Trump di arrivare ad accordi con i singoli paesi spaccando l’unione dei Ventotto.
D’altro canto l’Unione Europea è il secondo partner commerciale degli Usa dopo la Cina con esportazioni di 150 miliardi di dollari negli Usa, ma Trump continua a sostenere che ammonta ad 820 miliardi lo squilibrio complessivo della bilancia commerciale a danno degli Usa.
L’Italia è il secondo esportatore Ue negli Usa di prodotti finiti ed il quinto a livello globale, per cui l’introduzione dei dazi fa temere un impatto sul Pil dello 0,3 per cento.
A Bruxelles intanto si preparano le contromisure, il capo della Commissione Jean Claude Juncker ha affermato che “non ci resta altro da fare”, mentre il commissario Ue al commercio Cecilia Malmstroem ha constatato che la scusante della “sicurezza nazionale” riportata dalla Casa Bianca “è ingiustificata” e causa “grave preoccupazione”.
Wilbur Ross ha comunque detto che “si può continuare a trattare anche con i dazi”, ma da questa parte dell’oceano c’è scetticismo, per cui verranno imposti dazi sulle merci Usa in entrata per un valore di 2,8 miliardi di euro. “Poca cosa per una economia come la nostra da 18mila miliardi di dollari”, ha commentato Ross.