Usa. Marcia in 836 città per dire “no” alle armi

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Almeno 8 milioni di persone, perlopiù giovani, si sono riversati nelle strade di 836 città degli Stati Uniti e di altri paesi in quella che è stata la “Marca per le nostre vite”, per protestare sostanzialmente contro la facilità con cui è possibile acquistare armi, garantita dalla Costituzione.
A Washington sono saliti sul palco famigliari delle vittime e sopravvissuti delle stragi nei campus, tra cui gli studenti liceo di Parkland, in Florida, dove il 14 febbraio un 19enne armato di fucile d’assalto ha ucciso 17 persone.
Molti i vip, a cominciare da Barak Obama, che durante la sua presidenza non riuscì a porre una regolamentazione seria alla vendita delle armi da fuoco, ma anche Ariana Grande, al cui concerto di Manchester del maggio 2017 il terrorista Salman Abedi uccise 22 persone. E poi George e Amal Clooney, che all’iniziativa hanno destinato 500mila dollari, Oprah Winfrey, Steven Spielberg e la moglie Kate Capshaw, Jennifer Hudson, Demi Lovato, Justin Timberlake e Miley Cyrus. E gli insegnanti, che si rifiutano di portare le armi in classe, come aveva proposto Donald Trump.
Suona invece come beffardo il messaggio del presidente in carica arrivato attraverso un portavoce, che ha definito i giovani manifestanti “coraggiosi” e che ha detto che “bisogna tenere al sicuro i nostri bambini”: in campagna elettorale aveva stragarantito la piena liberalizzazione della vendita delle armi, anche perché sostenuto dalle potenti lobbies Usa.

(Foto M&R Photography – Wikicommons).