Usa. Migranti: Trump taglia i fondi alle “città santuario”. E chiede 1 miliardo per i primi 99 km del muro

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Il presidente Usa Donald Trump ha ora nel mirino le “città santuario”, compreso le grandi metropoli come New York e Los Angeles accusate di accogliere e proteggere gli immigrati illegali e i rifugiati. Spesso si tratta di centri urbani situati nei pressi del confine con il Messico che si sono rifiutati di fornire gli elenchi dei residenti stranieri, per cui oggi il segretario alla Giustizia Jeff Sessions è stato perentorio: “o collaborano con gli agenti federali e seguono le indicazioni dell’amministrazione, o perderanno i fondi federali”.
D’altro canto Trump lo aveva promesso in campagna elettorale, per cui l’iniziativa contro le città che riconoscono la residenza agli illegali, e con essa il conseguente accesso ai servizi sanitari, sociali e all’istruzione per i minori, era annunciata, ed oggi si è arrivati al dunque, con 4 miliardi di dollari che potrebbero non essere distribuiti alle amministrazioni locali interessate.
Sessions, che associa la criminalità all’immigrazione, ha affermato poi che “Tantissimi americani sarebbero ancora vivi se fosse stata posta fine alla politica delle città santuario”, con riferimento in particolare a Chicago e Atlanta.
Trump procede anche per la sua strada con il muro: lo avrebbe dovuto pagare il Messico, magari trattenendo il fiume di denaro degli immigrati diretto a sud, ma intanto l’inquilino della Casa Bianca ha chiesto un miliardo di dollari per finanziare i primi 99 chilometri di barriera, nella fattispecie per 22 chilometri già esistenti da ristrutturare e 77,2 chilometri nuovi.
E per il 2018 Trump ha chiesto il finanziamento di 2,8 miliardi di dollari continuare la linea, che comprende anche impianti di sorveglianza e tecnologie di individuazione.
L’affare per i primi 99 chilometri è di 10 milioni al chilometro, per cui si sono messe in corsa 600 aziende di cui una sessantina ispaniche.