Usa. Nuovo bando di Trump: via dalla lista l’Iraq, sparisce la discriminazione religiosa

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Nuovo bando del presidente Usa Donald Trump, dopo che quello precedente si è perso nei meandri della Giustizia con diversi procuratori generali che lo hanno bloccato: il nuovo decreto presidenziale annulla quello precedente e toglie dalla lista il riferimento alla religione concentrandosi solo sull’aspetto terroristico. Dalla lista dei paesi i cui cittadini non potranno recarsi negli Usa (ad eccezione di quelli che già possiedono un visto permanente) è stato tolto l’Iraq, mentre rimangono la Siria, la Somalia, la Libia, l’Iran, il Sudan e lo Yemen.
Una scelta, quella di Trump, che ha suscitato proteste a 360 gradi, per quanto i sondaggi continuino a indicare che la maggioranza degli statunitensi è con il presidente.
A voler guardare si tratta comunque di una decisione controversa, se si pensa che l’Iran non ha mai compiuto attentati negli Stati Uniti, mentre i terroristi che hanno colpito nel 2001 le Torri Gemelle erano quasi tutti sauditi, cioè di un paese che non compare sulla lista, mentre la maggior parte dei foreign fighter che si sono uniti all’Isis provengono, per quanto riguarda il Nordafrica, dalla Tunisia, non dalla Libia.
Il bando non è stato spiegato da Trump, com’era stato per la prima versione, bensì dai segretari agli Esteri, alla Giustizia e alla Sicurezza Interna, rispettivamente Rex Tillerson, Jeff Sessions e John Kelly, che però nell’illustrazione del provvedimento non hanno accettato domande.
I tre ministri hanno spiegato che “L’Iraq rappresenta un caso speciale” poiché si tratta di un importante alleato nella lotta all’Isis.