Usa. Nuovo “Watergate”: il capo dell’Fbi Comey chiede che siano smentite le dichiarazioni d i Trump

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Al direttore dell’Fbi, James Comey, non sono piaciute le uscite di Donald Trump che vedono l’agenzia da lui guidata aver spiato, su ordine di Barak Obama, le telefonate di quello che sarebbe stato poi il nuovo presidente Usa. Accuse prontamente smentite da Obama, “Semplicemente falso” ha dichiarato, ma quel tweet, che riportava “Come è caduto in basso il presidente Obama, arrivando a fare intercettare i miei telefoni durante il sacro processo elettorale. Qui siamo al Nixon/Watergate. Questa è una persona cattiva, o malata”, suona come una dichiarazione di guerra all’intero sistema democratico statunitense di cui l’Fbi è uno dei punti fondamentali.
Comey, che gia si è dovuto districare sull’affaire Clinton, ha quindi chiesto al dipartimento di Giustizia di smentire le illazioni di Trump, anche perché spiare un candidato alla Casa Bianca in campagna elettorale è quanto di più illegale ed antidemocratico vi possa essere.
Lo staff di Trump ha tentato di attenuare la deflagrazione, e lo stesso presidente non è tornato sul tema: per il Washington Post potrebbe essere stata un’uscita da persona “infuriata” per le continue accuse di aver avuto relazioni con la Russia, che in questo momento di “nuova guerra fredda” rappresenta agli occhi degli americani il nemico.