Usa. Sconfitta per Trump: al Senato non passa l’abolizione dell’Obamacare

di Guido Keller –

Il presidente Usa Donald Trump ha registrato oggi una nuova sconfitta. Il caso è quello della riforma sanitaria, da lui annunciata in campagna elettorale per abbattere la Obamacare, ed a mettersi contro sono stati al Senato repubblicani per i quali il provvedimento sarebbe stato troppo soft e membri dello stesso partito per i quali sarebbe stato troppo hard.
Tant’è che il leader della maggioranza, Mitch McConnell, dopo un dibattito accesissimo ha dovuto annunciare il ritiro ufficiale del provvedimento.
Eppure si trattava solo di cassare la riforma sanitaria voluta da Barak Obama nel marzo 2010, con la quale veniva garantita l’assistenza sanitaria di base a 32 milioni di statunitensi meno abbienti, venivano obbligate le assicurazioni a non respingere coloro che avevano patologie già prima della firma del contratto e venivano introdotti maggiori incentivi fiscali per acquistare polizze sanitarie.
A maggio la Camera aveva dato il via libera all’abolizione e alla sostituzione della riforma, ma oggi, soltanto due mesi dopo, i repubblicani si sono opposti al nuovo testo.
Così un Trump infuriato ha twittato che “I Repubblicani dovrebbero solo abrogare la fallimentare Obamacare e lavorare su un nuovo piano, facendo tabula rasa. I Democratici si accoderanno”.
Oggi, dopo che all’ultimo minuto Mike Lee dell’Utah e Jerry Moran del Kansas si sono sfilati, i repubblicani hanno potuto contare solo su 48 voti sui 100 del Senato, due in meno del necessario per far passare l’abolizione dell’Obamacare.
Quello che stava uscendo dalla parte repubblicana era un progetto di legge che lasciava alle assicurazioni la facoltà di proporre formule diverse di copertura sanitaria ai cittadini, ma, ha osservato Mike Lee, “Le polizze sarebbero rimaste ancora troppo care”.
Ora Trump farà pressione sul suo partito per riprendere tutto da zero, ma la confusione che alberga sul tema in Senato potrebbe tradursi nel disorientamento legislativo per i cittadini che con l’abolizione dell’Obamacare e senza un piano alternativo verrebbero a trovare sin un vacuo legislativo.