Usa. Trump si conferma presidente dei ricchi

di Manuel Giannantonio

La promessa della riforma fiscale è stata uno dei perni fondamentali della campagna elettorale del candidato repubblicano alla presidenza. In questo senso la riforma adottata dal Senato sabato 2 dicembre non fa altro che confermare che il miliardario 45mo presidente degli Stati Uniti si preoccupa decisamente poco per le classi meno abbienti e della middle class.
Il Senato ha infatti approvato con 51 voti a favore e 49 contrari la riforma tanto cara a “The Donald”: battezzato “Tax Cuts and Jobs Act”, il testo costituito da 500 pagine rappresenta “la più grande riforma da decenni”, secondo l’autorevole The New York Times. Avrà un impatto su ogni sfaccettatura dell’economia americana, coinvolgerà famiglie, piccole e medie imprese come le grandi multinazionali. Tuttavia la maggior parte dei benefici andranno nelle tasche degli americani che guadagnano di più.
Questa riforma sopraggiunge dopo mesi di promesse da campagna elettorale, quella repubblicana portata avanti da Trump con il proposito dichiarato di sostenere i più deboli attraverso il risollevamento della classe media, da tempo dimenticata. La sua riforma conferma tuttavia lo scopo principale del leader dei repubblicani, cioè di arricchire l’élite del paese a svantaggio degli altri, soprattutto delle nuove generazioni, che ne pagheranno inevitabilmente il prezzo.
Il testo che prevede di ridurre le imposte di 1.400 miliardi di dollari in dieci anni, ma non è altro che sperpero di denaro pubblico da parte delle grandi aziende e dei ricchi, si sottolinea sul quotidiano della Grande Mela.
La riforma nella fattispecie prevede una riduzione dal 35 al 20% delle imposte sulle aziende a partire dal 2019. Sparirà in otto anni e nel frattempo 13 milioni di persone saranno suscettibili di perdere la loro copertura sanitaria a causa dei cambiamenti che il testo induce nell’”Affordable Care Act” (la riforma sanitaria di Obama – Obama Care).
Il testo contribuirà a far pesare il peso del deficit federale dei 1.400 miliardi sulle spalle della middle class con l’aumento delle tasse e tagli sulla sicurezza sociale. I repubblicani, inoltre, hanno trovato il modo di fornire una riduzione d’imposte gigantesca e permanente a colossi come Apple e Goldman Sachs, che evidentemente risparmieranno decine di miliardi di dollari.
La Casa Bianca spiega che la riduzione d’imposte genererà un aumento degli investimenti e degli stipendi. Trump ha ugualmente affermato diverse volte che non trarrà alcun beneficio dalla riforma fiscale anche se il NYT non è proprio d’accordo sostenendo che approfitterà della situazione godendo di una significativa riduzione di imposte.
I democratici non sono affatto d’accordo con la riforma e ritengono irresponsabile e impossibile da parte dei legislatori che un testo di simile importanza sia stato concepito e adottato in così poco tempo.