Usa. Trump gira su Obama il caso delle interferenze russe. E non festeggia la fine del Ramadan

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Il presidente degli Usa Donald Trump ha girato sul predecessore Barak Obama la questione delle interferenze russe nella campagna elettorale accusandolo di essere stato messo al corrente della cosa dall’Fbi ancora quando era alla Casa Bianca, perlomeno da agosto 2016, senza tuttavia aver mosso un dito.
Dopo la denuncia del Washington Post secondo cui il presidente russo Vladimir Putin avrebbe ordinato di persona agli hacker di diffondere 20mila mai dei democratici al fine di favorire la propria elezione, Trump ha twittato che “Dato che l’amministrazione Obama sapeva ben prima delle elezioni dell’8 novembre che i russi si stavano immischiando, perché non è intervenuta? Pensate a questo, non a T”. “Se (Obama) aveva le informazioni – ha insistito – , perché non ha fatto nulla? Avrebbe dovuto fare qualcosa. Ma non lo ha fatto. E’ triste”.
In realtà l’amministrazione Obama aveva denunciato la cosa ed erano state emesse sanzioni contro militari e personalità russe, nonché era stata disposta la chiusura di due compound russi sul territorio statunitense.
Intanto per la prima volta dal 1805 alla Casa Bianca non si è festeggiata la Eid al-Fitr, la fine del Ramadan, con la tradizionale cena: Trump e la moglie Melania si sono limitati a far avere gli auguri alla comunità musulmana statunitense. Stessa cosa il segretario di Stato Rex Tillerson, il quale si è rifiutato di dare un ricevimento, come invece gli era stato chiesto dall’ufficio Religioni del dipartimento di Stato, usanza che si ripeteva dal 1999.