Usa. Trump riceve Netanyahu, ‘porterò la pace, non importa se uno o due stati’

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Incontrando alla Casa Bianca il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente Usa Donald Trump si è detto possibilista per una soluzione della crisi palestinese anche “a uno Stato”, o meglio, “Sarò felice con quello che piacerà a entrambe le parti. Mi va benissimo l’una o l’altra scelta”.
Trump apre quindi ad una possibilità in controtendenza con la precedente amministrazione Obama, che invece spingeva per il “due popoli, due Stati”.
In realtà non è molto chiaro a cosa pensi sul tema il presidente Usa, ma quello che ha detto in conferenza stampa congiunta con Netanyahu è che gli Usa “sono al lavoro per arrivare a un grande trattato di pace”, che porti stabilità nella regione.
Trump, che ha manifestato l’intenzione di portare i paesi del Medio Oriente ad un tavolo, si è detto dell’idea che gli israeliani dovranno mostrare flessibilità e che i palestinesi dovranno sbarazzarsi “dell’odio” che insegnano ai ragazzi sin dai primi anni di vita.
Il presidente dell’Anp Abu Mazen ha denunciato attraverso l’agenzia ufficiale Wafa l’ennesimo tentativo di Israele di “distruggere l’opzione dei due Stati attraverso la continuazione degli insediamenti”, cosa che “porterà a più estremismo e instabilità”. Ha quindi chiesto a Israele di “rispondere alla richiesta del presidente Trump di fermare tutte le attività di insediamento”.
Trump e Netanyahu hanno concordato sul fatto che il nemico numero uno resti l’Iran, ovvero che l’accordo sul nucleare iraniano concluso da Obama sia “uno dei peggiori accordi mai visti. Farò di più per impedirgli di sviluppare un’arma nucleare”, che minaccerebbe Israele.
Il presidente Usa ha poi detto di auspicare lo spostamento dell’ambasciata a Gerusalemme, un’eventualità che “seguiamo con grande attenzione”, per quanto più paesi dell’area mediorentale vedrebbero l’iniziativa come una grave provocazione.