Usa. Trump vede re Abdullah di Giordania e cambia idea sugli alloggi di Israele nei territori palestinesi

di Guido Keller –

Colpo di scena a sul caso delle migliaia di unità abitative che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato di voler costruire, in barba alle risoluzioni Onu, a Gerusalemme est e in Cisgiordania: dopo aver incontrato re Abdullah di Giordania, Donald Trump sembra aver cambiato opinione e ha dichiarato che “La costruzione di nuovi insediamenti o l’ampliamento di quelli esistenti al di là degli attuali confini potrebbe non aiutare il raggiungimento della pace”.
A Natale vi era stata la storica decisione degli Stati Uniti di non porre il veto, com’era sempre stato,
alla condanna del Consiglio di sicurezza Onu nei confronti di Israele per la costruzione di nuovi insediamenti israeliani, ma da Tel Aviv era stato risposto che si sarebbe aspettato qualche settimana l’insediamento del nuovo presidente per riprendere la politica d’espansione edilizia nei territori palestinesi.
E così è stato: solo negli ultimi giorni Netanyahu ha annunciato la costruzione di migliaia di alloggi a Gerusalemme est, cioè oltre la Linea Verde del 1967, e in Cisgiordania, ma oggi il temibile Trump è sembrato essere sensibile alle raccomandazioni di re Abdullah ed ha invertito la marcia.
Il sovrano inoltre ha espresso i suoi timori circa il proposito della Casa Bianca di trasferire l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme, in quanto potrebbe conseguirne una risposta violenta.
L’eventuale trasferimento della rappresentanza diplomatica implicherebbe il riconoscimento da parte degli Usa di Gerusalemme come capitale di Israele, e quello che sarà a breve il nuovo ambasciatore, l’ebreo ortodosso David Friedman, ha già manifestato la sua intenzione di andare a vivere a Gerusalemme. Va tenuto presente che Trump è stato eletto anche grazie all’importante supporto da parte delle lobby sioniste presenti negli Usa.